12 Feb 2025, Mer

Calabria tra crescita occupazionale e carenza di personale qualificato: le sfide del 2025

Zes e Pnrr spingono l’occupazione in crescita, ma quasi un imprenditore su due fatica a trovare candidati adatti.

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La Calabria vive un momento di forte dinamismo economico grazie all’effetto combinato della Zona Economica Speciale (Zes) unica per il Mezzogiorno e dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Secondo i dati dell’Ufficio studi Cgia, la regione è tra quelle che beneficeranno maggiormente di queste misure: entro il 2025, si prevedono 2.060 nuovi posti di lavoro, con un incremento del 9,7% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso.

Vibo Valentia si distingue con una crescita del 20,1% (+350 assunzioni), seguita da Cosenza (+10,5%, pari a 820 posti), Crotone (+9,1%, 180 assunzioni), Reggio Calabria (+9,1%, 460 posti) e Catanzaro (+5,2%, 240 posti). Tuttavia, accanto a questi segnali positivi, emerge un dato allarmante: il 45,6% degli imprenditori calabresi denuncia difficoltà nel trovare personale qualificato, in linea con una tendenza nazionale che coinvolge anche altre regioni come Umbria, Marche e Friuli Venezia Giulia.

Il paradosso occupazionale in Italia
Nonostante la crescente richiesta di lavoratori – con 1,37 milioni di nuove assunzioni previste nei primi mesi del 2025 – molte imprese non riescono a coprire le posizioni vacanti. A livello nazionale, circa 190mila posti potrebbero restare scoperti a causa della carenza di candidati idonei. Le figure più difficili da reperire sono i dirigenti (68,2%) e gli operai specializzati (66,9%).

La diminuzione dei giovani nel mercato del lavoro aggrava ulteriormente la situazione. In Italia, la fascia di età 25-34 anni è passata da 8,5 milioni di persone nel 2004 a 6,2 milioni nel 2024, un crollo tra i più marcati in Europa. Entro il 2028, inoltre, circa 3 milioni di lavoratori andranno in pensione, rendendo sempre più complesso sostituirli.

Le sfide future per la Calabria e l’Italia
In Calabria, la crescita occupazionale guidata da Zes e Pnrr offre nuove opportunità, ma la difficoltà di reperire personale qualificato rappresenta un ostacolo significativo. Gli imprenditori manifestano una crescente preoccupazione, soprattutto per l’invecchiamento della forza lavoro e il calo demografico.

Affrontare queste criticità richiederà interventi strutturali: potenziamento della formazione professionale, politiche per attrarre giovani talenti e investimenti per rendere il territorio più competitivo. La sfida per il 2025 non sarà solo creare nuovi posti di lavoro, ma anche garantire che ci siano persone preparate e pronte a occuparli.