di Enzo Romeo
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Ieri sera ho letto alcuni report sulla ‘ndrangheta e ascoltato alcuni segmenti di programmi tv autorevoli.
Oggettivamente ciò che è stato detto non può che essere condiviso. La mafia calabrese è diventata la più potente del mondo. Un primato del quale non si può certo andare fieri, ma che aiuta a capire quanto sia stato il lavoro certosino dei leaders del crimine organizzato di questa Regione che, badate, è stato talmente abile a mantenere il potere da fare scuola ad aspiranti dittatori.
Gli ‘ndranghetisti hanno portato ricchezza in giro per il mondo e, scientemente, hanno lasciato la Calabria in una condizione di criticità. Perché solo così la Calabria è funzionale ai loro scopi.
Non fraintendiamoci, non intendo dire che sarebbe opportuna quella ricchezza. È una ricchezza sporca e schifosa, che va quindi rifiutata. Ma il ragionamento che si vuol porre è semplice: realtà come questa regione devono sempre sottostare, in forza di una maggiore ragione, che sia lecita, e non è il caso della ‘ndrangheta, o che sia illecita, ed è il caso della ‘ndrangheta.
Povera Calabria.