La chiesa sarà riaperta al culto il 22 marzo: il vescovo Oliva annuncia il completamento dei lavori
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La chiesa di Santa Maria delle Nevi, chiusa da oltre vent’anni, tornerà a essere un luogo di culto a partire dal prossimo 22 marzo. L’annuncio è stato dato dal vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva, al termine di un sopralluogo al cantiere di restauro avvenuto nei giorni scorsi.
Accompagnato dal sindaco di Canolo, Larosa, dall’architetto Luigi Scaramuzzino, direttore dei lavori, e da Paolo Iellamo, rappresentante dell’impresa esecutrice, Monsignor Oliva ha verificato personalmente lo stato di avanzamento dei lavori, rassicurando la comunità di Canolo Nuova sul completamento dell’opera.
La chiesa, costruita intorno al 1954 con i fondi destinati alla ricostruzione post-alluvioni del 1951-53, era stata chiusa nel 2004 per gravi problemi strutturali. Studi e verifiche avevano evidenziato cedimenti nel calcestruzzo e nelle armature metalliche, rendendo necessario l’intervento di consolidamento.
Grazie al coordinamento dell’Ufficio tecnico della Diocesi e al finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana, proveniente dai fondi dell’8 per mille dell’IRPEF, è stato possibile realizzare il consolidamento statico e opere di manutenzione straordinaria. L’intervento, che ha richiesto due anni di lavori e un investimento di oltre 400mila euro, ha restituito stabilità e sicurezza all’edificio sacro.
Sono ancora in corso i lavori di completamento relativi ai pavimenti e agli impianti di illuminazione e diffusione sonora, per i quali è stato garantito il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni coinvolte.
La riapertura al culto di Santa Maria delle Nevi, attesa per la primavera, rappresenta un momento storico per la piccola comunità di Canolo, che potrà finalmente riappropriarsi di un luogo simbolo della propria identità e devozione.