Riconteggio delle schede e destino parlamentare in bilico: venerdì la seduta pubblica, poi il voto in Aula.
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Si avvicina un momento decisivo per il cosiddetto “caso Gentile-Orrico”, che coinvolge i parlamentari Anna Laura Orrico (Movimento 5 Stelle), Andrea Gentile (Forza Italia) e, indirettamente, Elisa Scutellà (M5S). La Giunta delle elezioni della Camera dei Deputati si riunirà venerdì mattina alle 10 in seduta pubblica per discutere del riconteggio delle schede che potrebbe ribaltare gli equilibri parlamentari.
I protagonisti parleranno direttamente davanti all’organismo, ma la decisione finale spetterà all’Aula di Montecitorio dopo il voto. Se l’annullamento dell’elezione di Orrico verrà confermato, il seggio non sarà riassegnato a lei, ma a Elisa Scutellà, deputata pentastellata del collegio Calabria.
Le tappe del caso
Il nodo è sorto a seguito del ricorso presentato da Andrea Gentile, assistito dai legali Oreste Morcavallo e Gisella Leto, che ha contestato i risultati iniziali. Il riconteggio delle schede ha ribaltato l’esito in favore di Gentile, provocando un acceso confronto tra Forza Italia e il Movimento 5 Stelle. I pentastellati hanno sollevato dubbi su presunte irregolarità, come schede dichiarate bianche risultate poi votate e criteri di validità modificati dalla Giunta rispetto a quelli adottati dal Viminale.
Lo scorso novembre, la Giunta aveva già approvato la contestazione dell’elezione di Orrico con 17 voti favorevoli e 8 contrari, respingendo le richieste del M5S per ulteriori verifiche sulle schede. Ora, dopo la seduta pubblica, l’organismo si riunirà in camera di consiglio per deliberare senza interruzioni.
Verso la decisione finale
L’eventuale proclamazione di Orrico nel collegio proporzionale Calabria comporterebbe l’annullamento del seggio di Scutellà nella stessa circoscrizione. Entro venti giorni dalla deliberazione, la Giunta presenterà il suo verdetto all’Assemblea, segnando il capitolo conclusivo di un caso che ha suscitato polemiche e acceso dibattiti tra i partiti.
Venerdì sarà dunque un momento chiave, non solo per i diretti interessati, ma anche per definire un equilibrio parlamentare ancora incerto e contestato.