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16 Mar 2025, Dom

Catanzaro e il rischio marginalità: tra calo demografico, rappresentanza politica debole e riorganizzazione amministrativa


Dalla perdita di residenti alla scarsa presenza nelle istituzioni: il capoluogo calabrese fatica a mantenere il suo peso politico e istituzionale nel contesto regionale

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Negli ultimi vent’anni, il ruolo di Catanzaro nel panorama politico e amministrativo calabrese ha subito un progressivo ridimensionamento. Le recenti polemiche sul presunto indebolimento della sede catanzarese dell’Agenzia delle Dogane – poi smentito con documenti ufficiali dalla sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro – e l’incertezza sugli investimenti regionali in edilizia sanitaria per il capoluogo sono solo alcuni esempi di una tendenza consolidata.

Tuttavia, analizzare questa marginalizzazione senza considerare il contesto storico, economico e sociale sarebbe riduttivo. Un primo fattore chiave è il calo demografico: Catanzaro ha perso 10mila residenti negli ultimi due decenni, un dato che si aggrava se si tiene conto di chi, pur mantenendo la residenza, vive stabilmente fuori città o fuori regione. La diminuzione della popolazione comporta inevitabilmente una riduzione della domanda di servizi, spingendo le amministrazioni locali e statali a riorganizzare uffici e risorse, anche alla luce della digitalizzazione e delle esigenze di contenimento della spesa pubblica.

A questo si aggiunge un indebolimento della rappresentanza politica. Il numero di consiglieri regionali catanzaresi è ridotto all’osso: solo due su trentuno, Filippo Mancuso e Antonello Talerico. Ancora più critica la situazione a livello nazionale, dove l’unica figura di riferimento è Wanda Ferro. Di conseguenza, l’asse politico della regione si è spostato verso la direttrice Cosenza-Reggio Calabria, con la città dello Stretto che ha guadagnato forza grazie allo status di Città metropolitana, ottenendo maggiori risorse e una capacità amministrativa più incisiva.

Il rischio, per Catanzaro, è quello di un progressivo ridimensionamento non solo politico ma anche istituzionale e amministrativo, che potrebbe compromettere ulteriormente il suo ruolo di capoluogo regionale.