La decisione del Consiglio dei Ministri contro lo stop alle biomasse nei Parchi nazionali e regionali accende il dibattito. Il governatore Occhiuto pronto alla sfida in Corte costituzionale, ma il centrodestra si spacca.
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Il Consiglio dei ministri ha deliberato di impugnare davanti alla Corte costituzionale la norma calabrese che prevede il blocco delle attività della Centrale del Mercure, nel Parco del Pollino. Il cosiddetto “emendamento Laghi”, approvato nell’ambito della legge omnibus 36/2024, vieta nuovi impianti a biomasse nei Parchi nazionali e regionali e limita la potenza di quelli esistenti a 10 Mwatt termici.
Secondo il Governo, il provvedimento regionale viola l’articolo 117 della Costituzione, contrastando i principi fondamentali in materia di energia e le direttive europee sulle energie rinnovabili. La decisione di Palazzo Chigi soddisfa Sorgenia, gestore dell’impianto, e una parte del fronte politico, con proposte di legge per abrogare la norma già presentate da Azione, Lega e Pd.
Il tema ha innescato tensioni politiche. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, favorevole alla norma, ha minacciato dimissioni in caso di abrogazione, evidenziando le divisioni interne alla maggioranza di centrodestra.
Occhiuto ha annunciato battaglia legale per difendere la legge davanti alla Consulta, ma l’esito del contenzioso resta incerto. Intanto, la questione centrale del Mercure rappresenta un banco di prova cruciale per l’unità politica regionale e il futuro delle energie rinnovabili in Calabria.