La fermezza di Occhiuto, il ritiro del Pd e un dibattito che lascia irrisolti i nodi sulla norma Laghi e il futuro della centrale
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La vicenda della centrale del Mercure si arricchisce di nuove tensioni dopo l’ultimo acceso dibattito in Consiglio regionale della Calabria. Al centro della questione, la norma Laghi, che limita la potenza delle centrali a biomasse nei parchi nazionali. Un tema che ha visto il presidente Roberto Occhiuto assumere una posizione intransigente, sfidando non solo i manifestanti, ma anche i pareri del Governo e le perplessità emerse in aula.
Sin dalla mattina, Occhiuto ha ribadito la sua linea, ignorando le proteste di sindaci e lavoratori della filiera del legno legati alla centrale. Con un video sui social, ha dichiarato che non avrebbe cambiato idea, definendo l’ambiente una risorsa economica imprescindibile per la Calabria. In aula, ha poi rincarato: «Non sono disponibile a cedimenti. Se la norma va al voto e passa, rassegnerò le dimissioni». Un messaggio forte, ma che contrasta con il parere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, secondo cui la norma è retroattiva e potrebbe causare risarcimenti milionari o la chiusura della centrale da parte di Sorgenia.
In questo contesto, l’atteggiamento del Pd ha lasciato altrettanto perplessi. Il gruppo consiliare ha deciso di abbandonare i lavori, dichiarando di non voler avallare quella che ha definito «un’arroganza istituzionale» del presidente e una gestione antidemocratica del Consiglio. Tuttavia, la loro uscita ha impedito il proseguimento del dibattito e l’emersione delle contraddizioni all’interno della maggioranza, lasciando in sospeso un tema cruciale.
Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha infine dichiarato decaduto l’ordine del giorno per l’assenza di un numero sufficiente di proponenti. Questo ha bloccato il confronto e portato al ritiro degli interventi previsti, chiudendo il dibattito senza alcuna decisione concreta.
Il risultato è una situazione di stallo che alimenta dubbi e incertezze. Da una parte, il decisionismo di Occhiuto rischia di esacerbare le tensioni con le comunità locali e il Governo nazionale. Dall’altra, l’atteggiamento del Pd solleva interrogativi sulla strategia politica dell’opposizione, che sembra aver perso l’occasione di mettere a nudo le fragilità della maggioranza.
In attesa della conferenza stampa del Pd, resta da capire il vero senso politico di uno scontro che appare più concentrato sulle dinamiche di potere che sulla ricerca di soluzioni per la centrale del Mercure e per le comunità coinvolte.