Il report del gruppo di esperti incaricato della stessa Oms per giudicare i ritardi e le risposte all’emergenza covid. Secondo l’analisi “è chiaro che le misure di salute pubblica avrebbero potuto essere applicate con maggiore forza dalla Cina” mentre “non è chiaro perché l’Oms non abbia dichiarato subito l’emergenza sanitaria mondiale”.
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La Cina e l’Oms avevano tutti i dati per poter agire più rapidamente all’inizio del contagio e bloccare con maggiore celerità la pandemia da coronavirus che poi ha colpito il mondo. Lo ha messo nero su bianco il Gruppo indipendente formato da esperti del settore nominati dallo stesso direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, per fare piena luce sulla preparazione e la risposta alla pandemia all’inizio del contagio. Nel suo seconda bozza del rapporto, il gruppo di lavoro (Ippr) infatti sostiene che “una valutazione della cronologia delle prime fasi dell’epidemia suggerisce che vi era la possibilità di agire più rapidamente con allarmi preventivi”.
“No è chiaro perché l’Oms non ha dichiarato emergenza sanitaria”
Secondo il report dell’Independent Panel for Pandemic Preparedness and Response, il ritardo avrebbe contribuito alla diffusione incontrollata del virus perché l’epidemia, passando inosservata, si è diffusa poi a livello globale. Per gli esperti è “chiaro” che “le misure di salute pubblica avrebbero potuto essere applicate con maggiore forza dalle autorità sanitarie locali e nazionali in Cina”. Critiche però anche all’OMS per aver ignorato i segnali all’inizio della crisi. Per gli esperti “non è chiaro perché l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite non si sia riunita fino alla terza settimana di gennaio” cosi come “non è chiaro perché non sia stata in grado di concordare la dichiarazione di emergenza sanitaria quando è stata convocata per la prima volta”
Il lavoro degli esperti indipendenti continua
Considerazioni arrivate analizzando una serie di atti ufficiali, testimonianze e dati che vanno dai primi segnali arrivati dalla Cina della nuova malattia respiratoria di origine sconosciuta, divenuta nota poi come COVID-19, alla dichiarazione di emergenza sanitaria del Direttore generale dell’OMS, passando per l’accelerazione della diffusione del virus nei paesi di tutto il mondo. “Il gruppo indipendente ha lavorato molto duramente, raccogliendo informazioni da una serie di fonti, consultando ampie fonti e costruendo la sua base di prove”, ha detto Helen Clark, co-presidente del gruppo di esperti spiegando però che il report e la cronologia di ciò che è accaduto saranno ampliati unendo in una sequenza temporale i casi noti di COVID-19, gli sviluppi scientifici chiave per comprendere di più sulla diffusione del virus e gli avvisi e le raccomandazioni dell’OMS e di altre autorità nazionali.
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