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6 Feb 2025, Gio

‘C’é però allarme speculazione per prodotto tunisino low-cost’

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“Bene il Piano olivicolo approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, che è imperniato nel garantire un futuro sostenibile e competitivo al comparto olivicolo-oleario e che ha una dotazione di 50 milioni di euro nei prossimi anni”. Lo afferma, in una nota, la Coldiretti Calabria. “Il Piano – aggiunge la Coldiretti – è teso a produrre meglio e di più, dando valore alla distintività della filiera con un’attenzione particolare a potatura, meccanizzazione, risparmio idrico e raccolta. In Calabria c’è un patrimonio di biodiversità importante, con oltre cento varietà di olive coltivate dal ‘Pollino allo Stretto’, per un totale di 25 milioni di piante, che insistono sul 24% della superficie agricola utilizzata, e circa 70 mila aziende comprese quelle per autoconsumo (dati Istat)e oltre 160 mila ettari, di cui 13 mila dichiarati Igp. Una vera e propria ricchezza dalla quale si produce olio extravergine (tre Dop e un Igp), oltre a decine di produzioni a km zero legate ai territori con una risorsa di profumi e sapori che compete autorevolmente sul mercato, e vuole farlo sempre di più. Ma, in questo momento, c’è un’invasione di olio tunisino a prezzi stracciati che alimenta il rischio di speculazioni ai danni dei produttori. E si rende necessario alzare la guardia contro il pericolo frodi”. In questo senso Coldiretti, insieme ad Unaprol, sostiene che “l’Italia diventato è il principale importatore di prodotto dalla Tunisia, con ben 1/3 del totale giunto nel nostro Paese nei primi due mesi di campagna olivicola, proprio in concomitanza con l’arrivo dell’olio nuovo nazionale. L’olio tunisino viene venduto oggi sotto i 5 euro al litro, con una pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano che punta a costringere gli olivicoltori nazionali a svendere il proprio al di sotto dei costi di produzione. Una concorrenza sleale, considerata sia l’alta qualità del prodotto Made in Italy che il fatto che nel paese africano non vigono le stesse regole in materia di utilizzo di pesticidi e di rispetto delle norme sul lavoro vigente nell’Unione europea”. “Per tutelare gli olivicoltori – affermano ancora Coldiretti e Unaprol – occorre almeno rivedere il periodo di applicazione dell’accordo tra Ue e Tunisia, restringendolo al periodo primo aprile-30 settembre ed evitando così che l’olio magrebino arrivi proprio in concomitanza con quello ‘nuovo nazionale’. L’arrivo di olio straniero low cost alimenta peraltro anche il rischio frodi, con il prodotto estero spacciato per italiano. Da qui la richiesta dell’istituzione di un sistema telematico di registrazione e tracciabilità, unico a livello europeo per proteggere l’olio extravergine d’oliva e garantire trasparenza lungo tutta la filiera produttiva. E su questo Coldiretti ha già messo in campo iniziative tra le quali una sollecitazione formale al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare”.