Anomalie, accessi irregolari, punteggi errati e presunte violazioni della trasparenza. Interrogazioni parlamentari e indagini in otto regioni: tra queste anche la Calabria.
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Il concorso nazionale per l’assunzione di 578 dirigenti scolastici si è trasformato in un vero e proprio caso nazionale. Ricorsi al TAR, esposti in procura, denunce pubbliche e interrogazioni parlamentari presentate da PD, M5S e AVS: il quadro emerso getta pesanti ombre sull’intera procedura. E tra le regioni interessate dall’ondata di segnalazioni c’è anche la Calabria, dove i ricorrenti evidenziano presunte irregolarità nella trascrizione dei punteggi e anomalie nel processo di valutazione.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, il ventaglio delle presunte criticità è ampio e coinvolge numerose regioni:
- Tracce d’esame estratte 48 ore prima della prova scritta, in assenza di testimoni.
- Buste con codici lasciate incustodite, compromettendo l’anonimato.
- Candidati esclusi alla preselezione che hanno poi fatto parte delle commissioni giudicatrici.
- Commissari che hanno tenuto corsi di formazione agli stessi candidati poco prima della prova.
- Correzioni superficiali, griglie alterate, firme non coincidenti e accessi a materiale vietato durante le prove.
- Candidati assenti che poi ricompaiono tra gli ammessi agli orali.
- Denunce da parte di persone con disabilità, che avrebbero ricevuto un tempo aggiuntivo inferiore a quanto previsto.
In Calabria, le segnalazioni si concentrano su:
- La presenza non autorizzata di codici durante le prove scritte.
- Accessi irregolari a documenti vietati.
- Disallineamenti tra gli orari di correzione e generazione dei verbali.
- Firme sui documenti ufficiali che non corrisponderebbero ai nominativi dei commissari verbalizzanti.
Tutti elementi contenuti in una dettagliata relazione predisposta da un gruppo di candidati ricorrenti, che denunciano una gestione opaca e poco trasparente, potenzialmente in grado di compromettere la legittimità dell’intera selezione.
In Campania, il concorso è stato sospeso prima della fase orale a causa delle dimissioni in blocco dei commissari. In Lazio, Puglia, Toscana e Sicilia, i ricorsi sono ancora al vaglio della giustizia amministrativa, mentre in Veneto e Abruzzo sono già stati rigettati. In Lombardia, si segnala la presenza di una candidata “fantasma”: assente alla prova scritta, sarebbe apparsa tra gli ammessi all’orale.
Mentre il Ministero dell’Istruzione ha avviato accertamenti interni, cresce la pressione sul ministro Giuseppe Valditara, chiamato a fare chiarezza su un concorso che doveva selezionare i futuri leader della scuola italiana — e che rischia, invece, di diventare un caso emblematico di cattiva amministrazione e scarsa trasparenza.