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14 Feb 2025, Ven

Consiglio regionale, avvio lento nel 2025: dossier chiave rimandati

Rinviate le leggi sulla Centrale del Mercure e le proposte più significative della maggioranza. Bevacqua (Pd): «Il centrodestra ignora le richieste dell’opposizione».

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La prima seduta del Consiglio regionale del 2025 si terrà il prossimo 21 gennaio, ma si preannuncia un avvio con il freno a mano tirato. Durante la Conferenza dei capigruppo convocata oggi dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, è emerso che l’ordine del giorno sarà prevalentemente di routine, con l’esclusione di alcuni dei dossier più significativi.

Tra i temi esclusi spicca la questione della Centrale del Mercure, al centro di un acceso dibattito dopo il rinvio in Commissione di due proposte di legge – una di maggioranza e una del Pd – che puntano ad abrogare la “norma Laghi”. Questa norma, che pone limiti agli impianti a biomasse nelle aree dei parchi regionali, rischia di portare alla chiusura dell’impianto situato nel Parco del Pollino. La maggioranza ha scelto di attendere l’impugnazione governativa, prevista a breve, evitando di affrontare il tema nella prossima seduta.

Rinviati anche altri dossier chiave:
Oltre alla Centrale del Mercure, non saranno discussi i progetti per la nascita delle società regionali “ReDigit” e “Arec”, la proposta di legge sull’introduzione del consigliere regionale supplente e la norma per limitare al 30% il numero di assessori esterni in Giunta.

Le critiche dell’opposizione
Al termine della Conferenza, il capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, ha duramente criticato il comportamento della maggioranza: «Nonostante una richiesta formale di otto consiglieri di minoranza per discutere del tema dell’Alta Velocità, il centrodestra ha deciso di ignorare la questione, adducendo motivazioni futili. È grave che un argomento cruciale per lo sviluppo socio-economico della Calabria venga accantonato con una semplice promessa di futura discussione».

Bevacqua ha poi sottolineato la fragilità interna della maggioranza, che ha stravolto la bozza dell’ordine del giorno inizialmente presentata, rinviando temi di grande importanza. «La scelta di non affrontare la norma Laghi – ha aggiunto – è un espediente per guadagnare tempo e lasciare che la Corte Costituzionale decida. Questo atteggiamento di ambiguità non è accettabile, né per i calabresi né per le comunità direttamente interessate dall’impianto del Mercure».

Il Pd promette vigilanza costante: «Non ci fermeremo – ha concluso Bevacqua – e continueremo a denunciare ogni tentativo di bloccare il progresso della nostra regione per via di giochi politici interni al centrodestra».