Corte dei Conti: Rigettata la domanda della Procura contro l’ex Governatore Oliverio

Accolte le difese dell’avvocato Morcavallo: la nomina del Dg di Calabria-Lavoro ritenuta legittima

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Con sentenza del 16 gennaio 2025, la Corte dei Conti – Sezione giurisdizionale per la Regione Calabria – ha rigettato la domanda avanzata dalla Procura Regionale contro l’ex Governatore della Calabria, Mario Oliverio. La Corte ha accolto integralmente le tesi difensive presentate dal suo avvocato, Oreste Morcavallo, in relazione alla presunta illegittimità della nomina del Direttore Generale dell’Azienda Calabria-Lavoro.

La vicenda

La Procura Regionale aveva citato in giudizio, con atto del 17 maggio 2024, Oliverio, un dirigente generale della Regione e i membri della Commissione di procedura concorsuale, richiedendo un risarcimento del danno pari a 368.419,12 euro. Al centro della contestazione, la presunta irregolarità nella procedura selettiva per la nomina del Direttore Generale, che, secondo la Procura, era stata condotta in modo tale da favorire un candidato ritenuto privo dei requisiti necessari.

Tra i convenuti si era costituito Mario Oliverio, assistito dall’avvocato Morcavallo, respingendo ogni addebito. La difesa aveva sostenuto la piena legittimità delle procedure selettive, evidenziando sia il possesso dei titoli richiesti dal candidato sia l’assenza di responsabilità diretta da parte di Oliverio, sottolineando che le decisioni rientravano nella discrezionalità tecnica e valutativa della Commissione esaminatrice.

La decisione della Corte

La Corte dei Conti ha condiviso queste argomentazioni, rilevando che le valutazioni tecniche relative alla selezione del Direttore Generale sono demandate alla discrezionalità della Commissione. Inoltre, il curriculum del dirigente nominato è risultato coerente con il profilo richiesto dal bando, escludendo così le presunte irregolarità sollevate dalla Procura.

Con questa sentenza, si chiude un capitolo giudiziario che ha visto l’ex Governatore Oliverio difendersi da accuse ritenute infondate, ribadendo la correttezza delle procedure amministrative adottate durante il suo mandato.