I giudici contabili hanno bocciato l’appello proposto dall’amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto. Comune in dissesto. Il commento da Palazzo dei Bruzi: «Gli sforzi compiuti per ripianare i debiti ereditati dal passato non sono stati reputati sufficienti. Ma non ci sarà nessuna conseguenza per i cittadini in materia di tributi perché le aliquote sono già al massimo fin dal 2010»
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Arriva anche la conferma delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti: i giudici d’appello non hanno ritenuto idoneo il piano di rientro messo in piedi dall’amministrazione guidata da Mario Occhiuto, quando, dopo la sua prima elezione a sindaco di Cosenza, preferì tentare la strada del ripianamento a quella del dissesto. Che ora è invece inevitabile. Sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati contabili finirono i mancati raggiungimenti degli obiettivi intermedi. Nello specifico come il piano non presentasse «un disavanzo quantificato precisamente» né prevedesse «una rateizzazione dell’ammortamento della “massa passiva” (sommariamente) individuata». Quindi è stat rilevata «la mancanza di una puntuale ed analitica stima del disavanzo pregresso da recuperare entro un certo ritmo» che, secondo i giudici, «impedisce di verificare se il nuovo disavanzo, fisiologicamente indotto alla armonizzazione sia peggiorativo o migliorativo rispetto alla pregressa situazione finanziaria dell’ente». I magistrati contabili hanno passato in rassegna il triennio 2015-2018 ed in questi anni sono emerse le criticità circa la riscossione delle imposte evase così come le «ottimistiche» previsioni della vendita degli immobili che invece non è sufficiente a ripianare i buchi di bilancio.
Adesso la nuova fase per il Comune di Cosenza: il dissesto prevede esclusivamente la gestione straordinaria delle passività al 31 dicembre 2018 non influendo sulla gestione ordinaria dell’ente che dovrà continuare nell’ottica di riduzione della spesa e del miglioramento delle riscossioni cercare di sanare i conti. «Gli sforzi compiuti per ripianare il deficit e i debiti ereditati dal passato e che avevamo di fronte appena insediati nel 2011, attraverso un piano di riequilibrio pluriennale, non sono stati reputati sufficienti per il miglioramento dei conti comunali – si legge in una nota di Palazzo dei Bruzi – il cui stato di dissesto fu certificato dalla deliberazione della Corte dei Conti n. 97 del 2012 a seguito dell’esame del conto consuntivo del 2010. È importante sottolineare che essendo il Comune di Cosenza già in pre-dissesto non vi sarà alcuna conseguenza per i cittadini soprattutto in materia tributaria essendo le aliquote già stabilite nella massima misura sin dall’anno 2010. Come è noto l’Ente – conclude la nota – è stato gestito nel corso di tutto il mandato del sindaco Occhiuto in una situazione di pre-dissesto che rappresenta nella sostanza una forma alternativa di ripianamento che avevamo intrapreso per far fronte alla situazione ereditata di conclamata deficitarietà». (m.presta@corrierecal.it)