Sab. Nov 9th, 2024

Sul palco allestito a Piazza Kennedy a Cosenza, davanti a migliaia di persone il comizio della leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni

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Attorno alle 19:20, con quasi un’ora di ritardo rispetto all’orario programmato, Giorgia Meloni (che potrebbe diventare la prima donna Premier del governo italiano), leader di Fratelli D’Italia, accreditato dagli ultimi sondaggi elettorali quale primo partito italiano e vincitore insieme alla coalizione di centrodestra delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, accompagnata dalla canzone “A mano a mano” di Rino Gaetano e dallo sventolio delle bandiere è salita sul palco allestito a Piazza Kenney a Cosenza, davanti a circa 5mila persone che  l’hanno acclamata e applaudita nella sua unica tappa calabrese, dopo i comizi tenuti a Messina e Catania. Un vero e proprio bagno di folla per la Meloni accompagnata da tutti i consiglieri regionali e i rappresentanti calabresi e candidati di Fratelli d’Italia: Fausto Orsomarso, Wanda Ferro fino ed Ernesto Rapani, Giuseppe  Neri, Luciana De Francesco, Giuseppe Neri ed Antonio Montuoro e i tanti rappresentanti e dirigenti dei vari circoli regionali e provinciali.

“Siete tantissimi, è una campagna elettorali breve ma complessa e stiamo cercando di raggiungere tutto il Paese. Ci piace guardare la gente negli occhi. È qui in Calabria che voglio spiegare che il declino non è un destino ma una scelta che con un po’ di buona volontà si può invertire. Siamo uomini e donne a cui piacciono le sfide difficili. Ci dicevano che non ce la potevamo fare, che saremmo stati cancellati dai radar della politica e in ultimo quando abbiamo scelto di non appoggiare il Governo Draghi. Non siamo solo vivi e vegeti ma stimati di essere il primo partito alle prossime elezioni e siamo pronti a cambiare l’Italia e a difenderla in Europa“. Io sono pronta, Fratelli D’Italia è pronta. Non penso di poter fare i miracoli ma ho il coraggio che serve per fare una cosa che serve a questa nazione: liberarla dalle troppe lobby di potere che hanno soffocato un popolo. Voi siete pronti a votare un Governo che non vuole avere “amici”? Avete sentito per anni sentire nel Palazzo gente che prometteva e poi quando governava si faceva i fatti suoi. Se il 32% degli italiani avevano votato cinque anni fa i Cinque Stelle con tutto quello che è successo, vi dico che questa è la democrazia. Andate a votare e fatelo con responsabilità”.

IL COMIZIO

“Il 25 settembre abbiamo un’occasione unica per risollevare e liberare l’Italia, evitando che la sinistra torni al governo dopo anni di disastri e restrizioni. Un governo di centrodestra che metta al centro della sua azione le esigenze degli italiani e dell’Italia” ha detto la Meloni che ha snocciolato una serie di temi caldi a cominciare dalla pesantissima crisi di aziende e famiglie legata ai rincari abnormi di gas ed energia elettrica. “Ci sono due nazioni come l’Olanda e la Germania che si oppongono al tetto del Gas. La prima perché ha la quotazione del gas e la seconda perchè ha più soldi e in un momento in cui l’energia manca loro possono comprarla anche al prezzo più alta. Due nazioni che difendono i loro interessi nazionali e invece noi che volevamo difendere in nostro interesse nazionali venivamo attaccati. Dobbiamo tagliare gli oneri delle bollette e separare il costo dell’energia dal costo del Gas. Noi paghiamo tutto di più, anche quello delle rinnovabili perché tutto è legato al costo del Gas. Dobbiamo produrre noi energia, lo abbiamo nell’Adriatico e invece lo andiamo a comprare a destra e a manca. Per questo nazione servono idee di sviluppo a cominciare da quello industriale. Il mondo è cambiato e non continuiamo a spendere soldi e non ci concentriamo sulle nostre infrastrutture naturali, che possono davvero modificare ka ricchezza di questa nazione. Siamo circondanti dal mare e ci comportiamo come se fossimo la Svizzera. Mancano le infrastrutture commerciali e le navi invece di sfruttare il Porto di Gioia Tauro preferiscono andare in Svezia”.

“Il 25 settembre abbiamo un’occasione unica per risollevare e liberare l’Italia, evitando che la sinistra torni al governo dopo anni di disastri e restrizioni. Un governo di centrodestra che metta al centro della sua azione le esigenze degli italiani e dell’Italia” ha detto la Meloni che ha snocciolato una serie di temi caldi a cominciare dalla pesantissima crisi di aziende e famiglie legata ai rincari abnormi di gas ed energia elettrica. “Ci sono due nazioni come l’Olanda e la Germania che si oppongono al tetto del Gas. La prima perché ha la quotazione del gas e la seconda perchè ha più soldi e in un momento in cui l’energia manca loro possono comprarla anche al prezzo più alta. Due nazioni che difendono i loro interessi nazionali e invece noi che volevamo difendere in nostro interesse nazionali venivamo attaccati. Dobbiamo tagliare gli oneri delle bollette e separare il costo dell’energia dal costo del Gas. Noi paghiamo tutto di più, anche quello delle rinnovabili perché tutto è legato al costo del Gas. Dobbiamo produrre noi energia, lo abbiamo nell’Adriatico e invece lo andiamo a comprare a destra e a manca. Per questo nazione servono idee di sviluppo a cominciare da quello industriale. Il mondo è cambiato e non continuiamo a spendere soldi e non ci concentriamo sulle nostre infrastrutture naturali, che possono davvero modificare ka ricchezza di questa nazione. Siamo circondanti dal mare e ci comportiamo come se fossimo la Svizzera. Mancano le infrastrutture commerciali e le navi invece di sfruttare il Porto di Gioia Tauro preferiscono andare in Svezia”.

I cittadini continuano a preferire chi parla di programmi che sappiano rispondere concretamente ai problemi che vivono ogni giorno. Abbiamo avuto Governi con persone come Speranza alla Salute, Di Maio Ministro degli Esteri e Toninelli ministro delle infrastrutture. Quanto facevamo presente all’Europa che l’Italia deve cercare d difendere i suoi interessi nazionali, ci dicevano che eravamo sovranisti. Abbiamo svenduti i marchi italiani che erano e sono l’eccellenza nel mondo. Dobbiamo formare i nostri giovani dando a tutti le stesse opportunità. La Dada ha creato delle disuguaglianze clamorose. Occorrono borse di studio anche per meriti sportivi. Devi avere la tua occasione e dobbiamo creare posti di lavoro con il sostegno dello Stato. L’assegno unico va implementato, bisogna garantire sicurezza nelle nostre città. Il salario minimo? È un bluff, il vero problema è che la tassazione è al 47%. Se tu vuoi favorire le persone devi abbassare il costo del lavoro. Servono dei segnali chiari: non disturbare chi vuole fare. Se voglio assumere, dare un bonus ai miei dipendenti non devo pagarci sopra le tasse. Lo Stato deve garantire e non prendere appena può. Non non crediamo più allo Stato, siamo diventati egoisti e pensiamo solo a noi stessi. Il popolo si deve risollevare insieme e credere nelle istituzioni”.

Il reddito di cittadinanza non è una soluzione per varie ragioni, in primo luogo uno Stato normale non mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può, perché se lo fa, come fa il reddito cittadinanza, colpisce il più debole. Un ragazzo in ottima salute e 25 anni che può lavorare riceve 700 euro un disabile prende una pensione di invalidità di 270 euro e un pensionato minimo poco meno di 500. Ed è gente che non può lavorare quindi per questo non sono convinta della bontà della misura. Inoltre il ragazzo di 25 anni deve avere la possibilità di trovare un lavoro perché altrimenti rimarrà sempre più povero perché non ha potuto crescere. Io non voglio lasciare indietro nessuno ma per farlo bisogna avere uno Stato giusto che si occupa di fare assistenza dignitosa per chi non è in condizione di lavorare”.
“Quando parlo di immigrazione mi criticano: ah la Meloni è una razzista. Il problema è che in uno stato normale e giusto non c’è distinzione tra immigrati e profughi. La prima regola è che a casa mia entri con le mie regole e se le violi non entri. Chi richiese asilo ha dritto ad essere accolto e lo abbiamo sempre fatto come con i profughi dell’Ucraina e le migliaia di persone in fuga dalla guerra. Immagini ben distante da quei barconi stipato da uomini da età da lavoro. In genere chi scappa dalla guerra sono principalmente donne e bambini. Noi per paradosso rischiamo di non dare protezione a chi scappa davvero dalla guerra”.

qui cosenza