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14 Mag 2025, Mer

Davide Aquino chiede scusa e denuncia il clima d’odio dopo A.C. Locri-Reggina: “Errore grave, ma non giustifica la violenza mediatica”


Con una lunga e accorata lettera aperta, Davide Aquino, capitano dell’A.C. Locri 1909, ha deciso di prendere la parola per chiedere pubblicamente scusa dopo il gesto dello sputo rivolto al calciatore Thiago Capomaggio della Reggina 1914, episodio avvenuto durante l’infuocata gara tra le due squadre.

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Un gesto che Aquino definisce “vile e deprecabile”, condannato senza attenuanti, con una presa di responsabilità personale che emerge sin dalle prime righe del messaggio: «Non appartiene né ai miei valori di uomo né a quelli del calciatore che sono sempre stato». L’atleta, consapevole della gravità del proprio comportamento, sottolinea l’impossibilità di rispondere con atti simili anche in presenza di provocazioni, specificando però che poco prima del gesto incriminato, lo stesso Capomaggio lo avrebbe colpito con un pugno allo stomaco. Un episodio che, secondo Aquino, sarebbe stato ignorato dalla narrazione mediatica e che, pur senza volerlo utilizzare come giustificazione, ritiene doveroso raccontare per completezza.

Aquino racconta anche l’incontro avvenuto subito dopo la partita con i vertici della Reggina 1914, occasione in cui ha espresso scuse sincere, guidato dal rammarico per l’accaduto. In quanto capitano, ribadisce la responsabilità del suo ruolo, che va oltre la prestazione sportiva e tocca l’etica, la rappresentanza e l’esempio per tifosi e compagni.

La parte più dura della lettera è però riservata a quella che definisce una “caccia all’uomo” scatenata da parte di alcuni esponenti dell’informazione, colpevoli – secondo Aquino – di aver alimentato odio e violenza verbale: «Alcuni ‘giornalisti-giornalai’ si sono resi protagonisti di una vera e propria gogna mediatica, tradendo la missione di raccontare i fatti con equilibrio e rispetto».

Il calciatore difende l’A.C. Locri 1909 e la propria famiglia, prendendo in carico tutta la responsabilità per l’accaduto e invitando a non coinvolgere realtà che non hanno nulla a che fare con l’errore individuale.

A conclusione del messaggio, Aquino ribadisce la propria adesione a valori di lealtà e rispetto, e rinnova le sue scuse «alla Reggina 1914, a tutti i tifosi, agli amanti del calcio pulito e a chi crede ancora nell’uomo e nel calciatore che sono».

Un atto di umiltà, ma anche un invito alla riflessione collettiva su come lo sport, e chi lo racconta, debba mantenere saldi i propri riferimenti etici anche nei momenti più delicati.