L’eurodeputato Denis Nesci di Fratelli d’Italia, nonché coordinatore del gruppo ECR nella Commissione REGI, è intervenuto duramente sulla situazione di stallo che blocca la nomina di Raffaele Fitto alla Vicepresidenza esecutiva della Commissione Europea. In una dichiarazione polemica, Nesci ha accusato il Partito Democratico (PD) e la sua segretaria Elly Schlein di ostacolare Fitto a causa di “veti ideologici” che, a suo dire, starebbero danneggiando il ruolo dell’Italia in Europa.
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“Grazie alla Schlein e al PD, la conferma di Raffaele Fitto è in ostaggio di veti ideologici”, ha affermato Nesci. Pur apprezzando che la segreteria del Partito Democratico si esprima a favore della “difesa della sovranità”, ha sottolineato la necessità di una riflessione sulla presunta azione di sabotaggio contro la Vicepresidenza esecutiva della Commissione Europea destinata all’Italia.
Nesci ha poi ribadito l’importanza dell’Italia come paese fondatore dell’Unione Europea, sottolineando gli sforzi del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel far rispettare questo principio. Tuttavia, ha lamentato che “il mero gioco politico del PD e dei socialisti in Europa hanno fatto sì che la nuova Commissione europea sia ferma al palo”, mentre le potenze globali come gli Stati Uniti e la Cina continuano la loro corsa verso lo sviluppo e la crescita.
Queste affermazioni evidenziano le tensioni politiche interne all’Unione Europea e i conflitti tra i gruppi politici, soprattutto in un momento cruciale per la ripartenza economica post-pandemica e per le sfide geopolitiche che coinvolgono il vecchio continente. La candidatura di Raffaele Fitto alla Vicepresidenza della Commissione Europea resta quindi un argomento divisivo, alimentando il dibattito sul ruolo dell’Italia e l’influenza dei vari gruppi all’interno dell’Unione Europea.