Speziali risponde a Zakharova: difesa del Capo dello Stato e richiamo alla storia italiana
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Non so se la sedicente, piuttosto che ineffabile, portavoce del Ministero degli Esteri della Federerazione Russa, tal Maria Zakharova, sia una ‘starlette’ dei social media e degli organi di informazione, oppure una svampita che si aggira tra le sale stampa degli uffici governativi moscoviti.
Di sicuro, la platinata signora, ogni qualvolta proferisce verbo e parola, brandisce stucchevoli offese e insulse minacce al nostro Capo dello Stato, a cui desidero far giungere, al netto dell’affetto e dei rapporti personali, tutta la mia vicinanza, la personale gratitudine e la stima infinita.
Parimenti, consiglierei a codesta ‘soggetta’, di evitare tavazzananti strafalcioni storici, al netto della mistificazione, ricordandole -pur se è tempo perso, parlare con una ‘funzionariotta’ quale è essa- di leggersi meglio la storia della Repubblica Italiana, nata con la Resistenza al nazifascismo, che vide noi democristiani in prima linea (e maggioritari), con l’opera attiva di persone quali l’On. Bernardo Mattarella, padre del nostro Presisente, nonché amico e collega di mio nonno, nel Parito, in seno al Gruppo Parlamentare DC e poi, al Governo del Paese. Ciò premesso, ribadisco a questa strafalcionante propagandista, quanto un conto possono essere le di lei opinioni -…definiamole così, tanto per carità di patria, avrebbe detto il compianto Presidente Francesco Cossiga- ma, al contempo, specificasse se le parole (fuoriluogo e oltre misura!) espresse, sono condivise dal Governo Russo, poiché da noi, nel nostro Paese, l’apologia di reato avverso il Capo dello Stato è una normativa, certamente, più credibile e democratica, rispetto a quella rintracciabile ad altre latitudini estere, senza null’altro, il sottoscritto debba aggiungere