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16 Mar 2025, Dom

Diffamazione sui social: condannata la professoressa che insultò Jole Santelli

Il Tribunale di Genova ha condannato la professoressa Paola Castellaro per diffamazione aggravata in seguito a un post offensivo pubblicato su Facebook alla notizia della morte dell’ex presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. La docente, che insegnava al Liceo Statale Pertini di Genova ed era nota per il suo impegno politico, aveva scritto sui social: «Evvai! Una mafiosa di meno». Una frase che ha suscitato indignazione nell’opinione pubblica e ha portato all’avvio di un procedimento giudiziario che si è concluso con una sentenza esemplare.

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La condanna e le conseguenze legali

Il post incriminato, pubblicato nell’ottobre del 2021, ha immediatamente generato una forte reazione negativa da parte di esponenti politici, cittadini e genitori degli studenti della Castellaro. Nonostante la rimozione del messaggio, il danno era ormai fatto. Le sorelle di Jole Santelli, Paola e Roberta, si sono costituite parte civile nel processo, chiedendo giustizia per l’offesa alla memoria della loro congiunta.

Dopo un iter giudiziario durato alcuni anni, il Tribunale di Genova, con giudice monocratico Lovesio, ha emesso la sentenza di condanna nei confronti della docente per diffamazione aggravata. La pena stabilita prevede 12 ore settimanali di lavori socialmente utili per quattro mesi presso un’associazione della città ligure. Questa misura, nota come messa alla prova, consente all’imputata di evitare una condanna penale, purché rispetti le disposizioni stabilite dal Tribunale.

Una nuova udienza è stata fissata per il 15 ottobre 2025, data in cui la Corte valuterà se la Castellaro abbia effettivamente svolto le ore di attività previste e prenderà in esame eventuali richieste risarcitorie avanzate dalla famiglia Santelli.

L’insegnante e il suo passato politico

Paola Castellaro non era solo un’insegnante, ma anche un volto noto nel panorama politico genovese. Nel 2017 si era candidata come consigliera comunale con il Movimento 5 Stelle, un dettaglio che ha reso ancora più delicata la vicenda. Il suo ruolo di educatrice e il suo coinvolgimento nella vita politica hanno acceso un dibattito sull’etica e sulla responsabilità di chi ricopre incarichi pubblici e ha il compito di formare le nuove generazioni.

Dopo le polemiche, la docente ha espresso pubblicamente il suo rammarico e ha chiesto scusa alle sorelle Santelli, ma ciò non è bastato a fermare il procedimento legale avviato a suo carico.

La lezione sui pericoli dei social media

La vicenda della professoressa Castellaro rappresenta un monito su quanto le parole pubblicate sui social network possano avere conseguenze gravi, non solo sul piano etico ma anche su quello legale. Il caso dimostra che la giustizia italiana sta adottando un approccio sempre più rigido nei confronti di chi diffama attraverso il web, ribadendo che i social non sono una zona franca in cui è possibile insultare impunemente.

L’episodio solleva interrogativi sulla necessità di un uso più responsabile delle piattaforme digitali e di un’educazione civica adeguata per prevenire episodi simili. Le parole possono ferire e compromettere la reputazione di una persona anche dopo la sua morte, e la legge è chiara nel sancire che chi diffama dovrà risponderne.