«Da autorevoli fonti ministeriali ho appreso che, a causa della gravissima mancanza del gestore idrico, l’Autorità Idrica della Calabria verrebbe esclusa dalla possibilità di partecipare a un bando di 313 milioni di euro, derivanti dal programma React Eu e messi a disposizione dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, con cui verranno finanziati progetti per ridurre la dispersione d’acqua e rendere più efficienti le reti di distribuzione nelle regioni meridionali». A lanciare l’allarme è il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, che alla Camera siede in commissione Ambiente, il quale avverte: «Ancora una volta i fatti mi danno ragione, dato che da molto tempo avevo paventato questo rischio, in perfetta solitudine. Da quanto ho saputo, pubblicato ieri sulla Gazzetta ufficiale, il riferito bando del ministero delle Infrastrutture scadrà a ridosso del Natale, ma la Calabria è ancora in alto mare perché non ha il proprio gestore idrico. Inoltre la Regione non può prendersi Sorical, per via dell’accordo finanziario concluso negli anni scorsi con la banca Depfa, che rappresenta un vincolo enorme alla ripubblicizzazione della società, peraltro in liquidazione». «Il guaio – rimarca il parlamentare del Movimento 5 Stelle – è che, sempre in quanto priva di gestore idrico, la Calabria rischia di essere tagliata fuori anche da altri bandi milionari, di imminente pubblicazione, che con risorse di varia provenienza, in parte legate al Pnrr, serviranno a garantire l’acqua ai cittadini, probabilmente soltanto di altre regioni. Mi chiedo, allora, quali colpe abbiano i calabresi per essere sempre costretti a subire gli effetti di una remota e lunga incoscienza politica e amministrativa, trasversale nel passato utilizzo di Sorical come carrozzone del potere. Al danno dell’estate scorsa, in cui i calabresi sono rimasti senza una goccia d’acqua in casa, potrebbe aggiungersi la beffa di perdere i finanziamenti pubblici per salvare il servizio idrico regionale. Al presidente Roberto Occhiuto – conclude D’Ippolito – chiedo un confronto immediato su tali questioni, con l’auspicio che la miopia del suo predecessore, Nino Spirlì, sia soltanto un brutto ricordo».
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