A seguito della riunione tenutasi ieri, il presidente dell’Osservatorio, Ornella Cuzzupi, ha illustrato il percorso da intraprendere per contrastare il fenomeno
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“Oggi è stato un momento particolarmente importante per le attività e gli obiettivi del nostro Organismo. Così come era stato discusso, l’Osservatorio che presiedo ha sottoposto all’UNAR, l’Ufficio nazionale contro le discriminazioni che fa capo alla Presidenza del Consiglio, un’ipotesi di protocollo d’intesa funzionale ad unire gli sforzi per contrastare il fenomeno della discriminazione, in particolare negli ambiti produttivi. Il mondo del lavoro sta velocemente cambiando se non riusciamo a mettere in atto uno sforzo comune teso all’abbattimento degli ostacoli che si frappongono ai corretti rapporti di lavoro, ci troveremo ben presto a ragionare come in una giungla, dove le logiche del sistema diverranno leggi immutabili a scapito della democrazia, dei valori umani e della sana applicazione dei giusti principi”. Continuando, il Presidente dell’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, Ornella Cuzzupi, ha indicato, a seguito della riunione tenutasi ieri alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso e dell’Avvocato Maria Stella Ciarletta in rappresentanza dell’UNAR, il percorso che l’organismoha deciso di intraprendere per contrastare il fenomeno. “L’Osservatorio non sarà, come più volte detto, un raccoglitore di dati atto a riempire statistiche e realizzare grafici. Nello spirito con il quale il legislatore lo ha disegnato e con la forza auspicata da questa Amministrazione, l’Osservatorio deve rappresentare per il mondo del lavoro calabrese un punto di riferimento sul quale far leva per superare certe disdicevoli pratiche suggerendo alla politica quanto necessario. In un tale contesto – continua Cuzzupi – il primo passo da fare è consentire alle imprese di prendere coscienza dell’importanza di una corretta politica inclusiva contro le discriminazioni (tra l’altro a costo zero). Questo è un concetto che deve esser chiaro in egual modo alle aziende e ai propri dipendenti”.“Occorre, quindi, aprirsi verso il mondo produttivo attraverso azioni di presenza, informazione e formazione, creando un circuito virtuoso che consenta d’aggirare il terribile muro d’omertà che esiste su questo tema. Spesso gli stessi incidenti sul lavoro nascondono aspetti discriminatori difficili da estirpare. Oggi l’Osservatorio ha indicato la strada: partire dal contesto e intervenire su di esso. Viene aperto, così, un importante spazio di conoscenza rafforzando, anche con la presenza, il coraggio di denunciare oltre a determinare un rilevante humus di prevenzione del fenomeno”. La mano tesa all’UNAR è parte della strategia per il contrasto alle discriminazioni. “L’UNAR può aiutarci, considerando l’esperienza in materia, supportando il nostro lavoro e condividendo attività tese allo stesso scopo. L’eventuale firma del Protocollo, alla luce dell’impegno dell’UNAR, rafforzerebbe ancor di più l’idea di un’attenzione nazionale alle problematiche della Calabria. L’Osservatorio – continua il Presidente dell’Organismo – è pronto ad agire e disponibile a confrontarsi e collaborare con tutti i soggetti disposti a farlo. Questo per i lavoratori, per il mondo produttivo, per la nostra meravigliosa regione”.