È giallo sul movente. Secondo le prime ipotesi non sarebbe legato alla ‘ndrangheta. Piccolo: «Una vicenda terribile»
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Sono ancora tanti i dubbi legati all’agguato che, questa mattina attorno alle 8, è costato la vita alla dottoressa Francesco Romeo mentre si trovava in auto con il marito, Antonio Napoli, rimasto invece ferito. Gli investigatori, infatti, hanno definito “strano” l’omicidio perché chi conosce marito e moglie, che non avevano figli, parla di persone perbene, riservate. Niente, dunque, che possa giustificare un agguato compiuto con modalità ‘ndranghetiste ma che, secondo le prime ipotesi degli investigatori, non sarebbe legato alla criminalità organizzata. I magistrati della Procura di Palmi diretta da Emanuele Crescenti e gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Taurianova stanno adesso cercando di ricostruire la vita della dottoressa, le sue conoscenze, per cercare di dare un perché all’omicidio. Gli inquirenti hanno sentito stamani il marito nella speranza di avere da lui notizie utili per indirizzare le indagini verso una pista definita.
Il sindaco: «Delitto atroce»
«Una vicenda terribile, atroce, e assurda. Non si può perdere la vita dopo aver svolto il proprio turno di lavoro. Gli organi competenti, ai vari livelli, devono affrontare e contrastare con maggiore forza e determinazione ogni forma di violenza che quotidianamente accade, senza limitarsi ad iniziative sterili ed occasionali con poca efficacia». Lo afferma il sindaco di Seminara, Giovanni Piccolo, in merito all’omicidio della dottoressa. «Da Sindaco prima e da concittadino dopo – prosegue – sono vicino al dramma che ha subito il dott. Antonio Napoli e la sua famiglia. Ci auguriamo che gli autori di questo vile atto, vengano al più presto assicurati alla giustizia».