La Procura antimafia smantella un sistema di pizzo legato agli appalti; coinvolti clan locali e un militare della Guardia di Finanza
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Un’operazione della Procura antimafia ha portato a galla un sistema di estorsione legato agli appalti nei cantieri di Mosorrofa e Terreti, alle porte dell’Aspromonte. Gli emissari dei clan chiedevano un “pensierino” per le festività natalizie, volto a sostenere le famiglie degli amici detenuti. A quattro anni dall’intervento della Guardia di Finanza, il Tribunale ha emesso la sentenza di primo grado: tre condanne sono state inflitte a Vincenzo Serafino (4 anni e 1.500 euro), Caterina Angela Stivilla (3 anni e 1.000 euro) e Cosimo Roberto Spanti (1 anno e 6 mesi, pena sospesa), mentre quattro persone sono state assolte.
Il collegio ha riconosciuto il danno subito da un imprenditore vittima delle estorsioni e dalla Città Metropolitana, con motivazioni che saranno comunicate entro 90 giorni. L’indagine aveva inizialmente coinvolto tredici persone, con le cosche Libri e Morabito nel mirino. Tra gli indagati figurava anche un militare della Guardia di Finanza, accusato di aver abusato delle sue credenziali per accedere a informazioni riservate.