12 Feb 2025, Mer

Regione Calabria e istituzioni unite per valorizzare il patrimonio greco-bizantino. Gerace, Stilo e Bivongi tra i protagonisti del progetto “Le testimonianze della cultura Italo-Greca”.

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La Regione Calabria ha ufficialmente avviato il processo per la candidatura del sito seriale “Le testimonianze della cultura Italo-Greca tra alto e basso Medioevo” nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa allegato alla delibera di giunta n. 750 del 20 dicembre scorso, è stato fatto un passo decisivo verso un obiettivo ambizioso: riconoscere e valorizzare il contributo culturale e artistico della tradizione greco-bizantina in Calabria.

Il progetto coinvolge diversi enti istituzionali, tra cui il Segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Calabria, le Soprintendenze delle cinque province, e i Comuni di Santa Severina, Stilo, Gerace, Corigliano Rossano e Bivongi. Partecipano anche le diocesi locali, inclusa l’Arcidiocesi greco-ortodossa d’Italia e la Diocesi ortodossa romena, che collaborano per definire la documentazione necessaria secondo le linee guida operative dell’Unesco.

La proposta si basa su un dossier scientifico e un piano di gestione che evidenziano l’eccezionale valore storico e artistico del patrimonio greco-bizantino in Calabria. Tra i luoghi simbolo della candidatura figurano la Cattolica di Stilo, il monastero ortodosso di San Giovanni Theristìs a Bivongi, la chiesa di San Marco a Rossano, il Battistero di Santa Severina e il centro storico di Gerace. Questi siti rappresentano un unicum culturale e architettonico, testimoniando uno straordinario scambio culturale avvenuto tra il VII e l’XI secolo, periodo in cui la Calabria fu profondamente influenzata dalla civiltà greco-ortodossa.

L’eredità di questa “seconda ellenizzazione” è tangibile non solo nei luoghi di culto, dalle grotte come quella di San Jejunio a Gerace agli edifici monumentali oggetto della candidatura, ma anche nelle tradizioni immateriali, nella lingua, nell’arte e nella letteratura. La proposta, già tentata nel 2006 senza successo, punta ora su un approccio più strutturato, che potrebbe conferire al centro storico di Gerace e agli altri luoghi indicati il riconoscimento mondiale come simbolo della continuità culturale e religiosa in Europa.

«Questa candidatura – si legge nel protocollo – è un’opportunità per valorizzare un patrimonio unico, che ha resistito ai cambiamenti storici e alle dominazioni, lasciando un’impronta indelebile nella storia europea e mediterranea.»