Sabato 22 e domenica 23 marzo anche a Siderno le Giornate FAI hanno dato il benvenuto alla primavera accogliendo per le vie del centro centinaia di visitatori, desiderosi di conoscere luoghi non accessibili in altri momenti dell’anno e di scoprire tesori culturali nascosti, ascoltando storie inaspettate su artisti, palazzi e chiese.
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Anche quest’anno, tanti alunni dei Licei Mazzini di Locri, guidati dalle docenti Laura De Fiores e Rita De Fiores, che con entusiasmo e impegno seguono l’iniziativa ormai da tanti anni, hanno avuto la possibilità di essere apprendisti ciceroni e di guidare i numerosissimi visitatori nell’itinerario di scoperta dei suggestivi tesori della parte marina di Siderno, raccontando aneddoti e descrivendo in maniera dettagliata opere d’arte, murales, luoghi del cuore.


I giovani Ciceroni, posizionati nelle varie postazioni dell’itinerario (che dal rione Sbarre conduceva a Villa Russo) hanno interagito con visitatori italiani ma anche stranieri, illustrando lo straordinario patrimonio culturale calabrese e in particolare sidernese non solo in lingua italiana, ma anche in inglese, francese, spagnolo, polacco e arabo.
Una tappa significativa dell’itinerario è stato sicuramente il laboratorio di Giuseppe Correale, artista sidernese di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, autore della statua di San Francesco, che si trova sul lungomare, del portale della Chiesa di Portosalvo e della statua lignea nella Chiesa di Santa Maria dell’Arco; altre tappe sono state piazza Cavour, dove si trova il busto di Michele Bello, e piazza Vittorio Veneto, al cui centro è posto il monumento ai Caduti.
L’evento, pertanto, ha rappresentato un momento straordinario di educazione alla bellezza e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale: in un’epoca in cui spesso si dà per scontato il bello che ci circonda, le giornate Fai permettono di conoscere, valorizzare e tramandare il nostro inestimabile patrimonio alla future generazioni. Il compito dei giovani Ciceroni, come hanno detto i ragazzi stessi ai visitatori che li ascoltavano incantati, è di far capire anche e soprattutto ai più giovani che quel che rimane è una traccia illustre di ciò che si è stratificato nel tempo; tutte le opere d’arte sono importanti e degne di attenzione, dal momento che il patrimonio artistico italiano non è costituito soltanto dalle opere più celebri, ma da tutto ciò che è manifestazione dell’ingegno umano. Perciò dovremmo dare importanza anche ai luoghi meno conosciuti, poiché spesso nascondono storie e significati che meritano di essere scoperti.
L’attività, molto apprezzata e gradita ai ragazzi, a contribuito a qualificare ulteriormente l’offerta formativa del Mazzini, che investe sulla formazione culturale e linguistica dei suoi alunni attraverso esperienze di cittadinanza attiva.
Maria Antonietta Reale | redazione@telemia.it