"Nonostante la lettera di messa in
mora della Commissione europea per l’immediato riconoscimento ai
Continua....
magistrati onorari in servizio di tutte le tutele, sociali ed
economiche, dovute per la funzione magistratuale espletata, il
Governo -accusa la Consulta- non ha risposto adeguatamente alle
aspettative, non ha rispettato le iniziali intenzioni di porre
fine ad un intollerabile sfruttamento che si protrae da
decenni, di legislatura in legislatura, di tavolo tecnico in
tavolo tecnico”. “L’Italia persevera, disattende le sentenze
della Corte di Giustizia ed ignora le indicazioni imposte lo
scorso 15 luglio, non conformandosi a quanto chiesto per
evitare il prosieguo della procedura d’infrazione”, visto che
non mette subito “a disposizione” i fondi necessari” per
“adeguare immediatamente lo status di chi è in servizio sia alla
normativa euro-unitaria che ai principi di tutela del lavoro
sanciti nella nostra Carta Costituzionale”. Un comportamento che
“è esattamente l’opposto di quanto aveva riferito la Ministra
Cartabia in Parlamento il 4 novembre, allorquando definiva
‘improcrastinabile” il riconoscimento delle tutele di quasi
5mila lavoratori e riportava i buoni esiti delle interlocuzioni
con il Mef”.
A Roma il 24 la magistratura onoraria si ritroverà "per
ribadire il profondo sdegno, ancora maggiore rispetto al
passato perché preceduto da un affidamento autentico in quella
che appariva una stagione nuova e diversa, fatta finalmente di
rispetto e considerazione per le nostre legittime richieste.
Ancora una volta – concludono amaramente le toghe onorarie –
siamo stati traditi”.