Il procuratore di Napoli denuncia il silenzio sulle emergenze ambientali e l’abusivismo edilizio
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Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, affronta senza mezzi termini le grandi piaghe della città partenopea. In un’intervista a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli, ha parlato della sua esperienza nel capoluogo campano, delle difficoltà nella gestione della giustizia e delle sfide ancora aperte. Ma il punto più scottante riguarda l’emergenza ambientale: la Terra dei Fuochi non è solo un problema campano, ma un fenomeno diffuso in altre regioni italiane, su cui si preferisce tacere per non compromettere il turismo.
Dopo un anno di lavoro, Gratteri si dice soddisfatto, ma sottolinea le difficoltà legate alla carenza di magistrati: «Siamo al 20% in meno di organico, il che rende difficile mantenere i risultati ottenuti».
Uno dei temi più caldi è quello dell’abusivismo edilizio. Il procuratore ha evidenziato l’aumento delle demolizioni, passate da 80 a 171, e la collaborazione con la Regione Campania per fornire fondi ai comuni. La priorità è chiara: abbattere le costruzioni realizzate da pregiudicati e le grandi opere abusive, senza colpire i piccoli ampliamenti domestici.
Ma è sull’ambiente che Gratteri lancia la sua accusa più dura: «La Terra dei Fuochi esiste anche altrove, ma nessuno ne parla». Il silenzio, spiega, è una scelta strategica per proteggere gli interessi turistici. Il problema, però, è reale e diffuso: discariche abusive e roghi tossici non sono esclusivi della Campania, ma si trovano anche in altre regioni d’Italia, dove si preferisce insabbiare la questione.
La denuncia di Gratteri trova riscontro nelle segnalazioni di ambientalisti che da anni mettono in guardia contro le aree inquinate nel Nord Italia, in Puglia, Calabria e nella Pianura Padana. Tuttavia, mentre sulla Campania l’attenzione mediatica resta alta, altrove domina un inquietante silenzio.
Il procuratore insiste sulla necessità di affrontare queste emergenze con onestà, senza cedere a interessi economici e pressioni politiche. Un esempio concreto è rappresentato dai Campi Flegrei, dove il rischio sismico e vulcanico viene spesso minimizzato per non scoraggiare gli investimenti e il turismo.
Nicola Gratteri non è nuovo alle battaglie difficili. Dopo anni di lotta contro la ‘ndrangheta e la corruzione, a Napoli ha messo nel mirino gli abusi edilizi, il degrado ambientale e la mancanza di risorse per la giustizia. Ma il rischio, come sempre, è che la sua voce resti isolata, in un Paese dove spesso ci si indigna solo per voltarsi dall’altra parte poco dopo.
E il calcio? Su questo Gratteri scherza: «Non fatemi domande difficili, sono totalmente ignorante in materia! So che a Napoli il calcio è sacro, ma io proprio non me ne intendo».