Una maxioperazione antidroga è stata portata a termine nella notte tra il 30 e il 31 luglio da militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, con il supporto del Comando Provinciale di Napoli, che hanno dato esecuzione in provincia di Reggio Calabria e di Napoli – con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria – a nr. 15 provvedimenti cautelari personali disarticolando un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina per conto delle potenti cosche di ‘ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro, Crea e Pesce.
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I soggetti arrestati sono stati coinvolti nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “Vulcano” svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria – G.I.C.O. – Sez. G.O.A., culminata lo scorso 14 luglio con l’esecuzione di n° 12 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto e il sequestro di oltre 80 Kg di cocaina purissima rinvenuta all’interno di uno degli oltre 1500 containers imbarcati sulla nave mercantile “MSC Poh Lin” – sottoposta a sequestro e a perquisizione dai finanzieri – attraccata presso lo scalo portuale gioiese in data 07.07.2016.
Nell’occasione, l’organizzazione criminale aveva pianificato una nuova metodologia d’importazione dello stupefacente, la quale prevedeva – grazie al diretto coinvolgimento del comandante della cargoship MSC Poh Lin – il trasbordo dell’illecito carico direttamente in mare su un’altra imbarcazione e non più, come finora riscontrato, attraverso il metodo del c.d. rip-off (attuato mediante estrazione dei borsoni contenenti lo stupefacente direttamente all’interno del porto).
La minuziosa organizzazione del trasbordo è testimoniata da diversi “pizzini” rinvenuti all’interno della cabina in uso al comandante, sui quali erano appuntati la dicitura “80 kg” con l’indicazione del numero del container sul quale la droga era inizialmente stata caricata, nonché uno schema riepilogativo delle varie fasi attraverso cui si sarebbe dovuta articolare l’operazione di trasbordo, la quale sarebbe stata attuata anche mediante lo spostamento fisico della cocaina ad un nuovo container, il cui numero sarebbe stato tempestivamente comunicato dallo stesso comandante all’organizzazione criminale. A tal fine, proprio per garantire l’inviolabilità delle comunicazioni relative ai traffici illeciti, i sodali hanno utilizzato telefoni cellulari dedicati e dotati di sofisticati sistemi di criptazione, nonché adottato dei codici alfanumerici – con i quali cifrare ogni messaggio – come quelli annotati tra gli appunti rinvenuti all’interno della cabina in uso al comandante o nelle abitazioni di taluni soggetti finiti in carcere.
In esito a tali attività ed alla luce delle ulteriori risultanze investigative, il competente Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso in data 30.07.2016 appositi provvedimenti cautelari, eseguiti in data 31.07.2016 nei confronti dei seguenti soggetti, già destinatari del suddetto provvedimento di fermo di indiziato di delitto:
- Zito Michele, nato a Gioia Tauro (RC) il 19.12.1975 – custodia cautelare in carcere;
- Gioffré Francesco, nato a Taurianova (RC) il 16.02.1974 – custodia cautelare in carcere;
- Ursida Caterina, nata a Taurianova (RC) il 29.09.1977 – custodia cautelare in carcere;
- Madaffari Ernesto, nato a Gioia Tauro (RC) il 10.11.1975 – custodia cautelare in carcere;
- Pavia Antonio, nato a Gioia Tauro (RC) il 04.09.1979 – custodia cautelare in carcere;
- Cunsolo Rosario, nato a Vibo Valentia (VV) il 20.12.1975 – custodia cautelare in carcere;
- Nicolaci Giuseppe, nato a Laureana di Borrello (RC) il 12.07.1968 – custodia cautelare in carcere;
- Belcastro Pacifico, nato a Gioia Tauro (RC) il 14.02.1985 – custodia cautelare in carcere;
- Concas Tomaso, nato a Carloforte (CA) il 13.01.1957 – arresti domiciliari;
- Di Casola Luigia, nata a San Giuseppe Vesuviano (NA) il 24.09.1960 – arresti domiciliari;
- Concas Dayana, nata a San Giuseppe Vesuviano (NA), il 22.12.1988 – obbligo di presentazione alla p.g.;
- Savarese Gabriello, nato a Vico Equense (NA) il 13.02.1948 – custodia cautelare in carcere.
Inoltre, in ragione dei più approfonditi ed articolati elementi investigativi relativi ai profili finanziari del traffico illecito, il menzionato GIP ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei seguenti ulteriori tre membri del medesimo sodalizio criminale:
- Manglaviti Giovanni, nato a San Luca (RC) il 21.06.1964 – titolare di fatto di una società esercente l’attività di commercio al dettaglio di prodotti surgelati;
- Scutellà Achille Rocco, nato a Cinquefrondi (RC) il 12.10.1988 – già detenuto per altra causa;
- Pataffio Giuseppe, nato a Cinquefrondi (RC) il 02.10.1989 – già detenuto per altra causa.
Ai destinatari della misura sono stati contestati, a vario titolo, i reati di acquisto ed importazione di stupefacenti nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga (artt. 73 e 74 Dpr 309/1990) con le aggravanti della transnazionalità e delle modalità e finalità mafiose (artt. 4 L. 146/2006 e 7 L. 203/1991).
Di particolare rilevanza la contestazione, tra gli altri, nei confronti di Zito Michele, Madaffari Ernesto e Pataffio Giuseppe del reato di associazione per delinquere di tipo mafioso di cui all’art. 416-bis c.p., per essere organici alla cosche di ‘ndrangheta Piromalli-Molè e Pesce egemoni nei comuni di Gioia Tauro e Rosarno, a loro volta inserite nel mandamento tirrenico, e per aver operato avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà che si creavano nel citato territorio.