Nell’edizione su “Il Crotonese” di oggi ho avuto modo di scrivere un articolo, “le pagelle dei ri-candidati”, che traccia un bilancio sui parlamentari calabresi dell’ultima legislatura uscenti ed oggi ricandidati. La 18esima legislatura della Repubblica Italiana, iniziata il 4 marzo 2018, volge ormai al termine ed il prossimo 25 settembre nascerà un nuovo Governo.
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Molti dei parlamentari uscenti, in totale sono 30, non sono stati ricandidati e solo per alcuni vi è stata la possibilità di una ricandidatura che potrebbe rivederli tra i 19 parlamentari che la Calabria eleggerà, a seguito del taglio dei parlamentari, appunto il prossimo 25 settembre.
A questo punto – come direbbe il famoso giornalista Antonio Lubrano – una domanda sorge spontanea: ma come hanno lavorato questi parlamentari uscenti che aspirano ad essere rieletti? Per capirlo basta andare sul sito web Open Parlamento all’interno del quale è riportato minuziosamente e nel dettaglio tutta l’attività che ogni singolo parlamentare calabrese ricandidato per la prossima legislatura ha svolto negli ultimi 5 anni.
Il bilancio è netto e concorre a farci comprendere quale sia la dimensione di una incapacità politica che la Calabria, negli ultimi anni, ha pagato molto caro anche e soprattutto per merito di una classe politica parlamentare letteralmente miracolata, inetta ed incapace eletta nel M5S in seno al parlamento a marzo del 2018.
Nel collegio uninominale Cosenza – Tirreno per il Movimento 5 Stelle è candidata Anna Laura Orrico che è anche candidata nel plurinominale insieme ad Enza Bruno Bossio del Partito Democratico. Il confronto tra queste due parlamentari è praticamente inesistente. La Orrico in 5 anni produce davvero molto poco: 2 disegni di legge (di cui nessuno approvato), 1 mozione, 14 interrogazioni a risposta scritta, 2 interrogazione in commissione, 4 ordini del giorno in assemblea e 3 emendamenti…. Enza Bruno Bossio in 5 anni ha presentato ben 16 disegni di legge di cui 6 approvati, una mozione, 3 interpellanze, 10 interrogazioni a risposta orale, 17 a risposta scritta e 32 in commissione. Sono 2 le risoluzioni in commissione, una risoluzione conclusiva, 28 ordini del giorno in assemblea e 158 emendamenti.
Nel Collegio Catanzaro i parlamentari uscenti che aspirano ad essere rieletti sono Wanda Ferro (Fratelli d’Italia – Lega – Forza Italia), ed Elisa Scutellà (Movimento 5 Stelle). Anche qui il confronto è imbarazzante. La Ferro in 5 anni di opposizione al Governo presenta 5 proposte di legge cui una addirittura approvata “in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione”. Elisa Scuetellà 2 e nessuna approvata. La Ferro presenta 208 interrogazioni a risposta scritta e 29 in commissione. La Scutellà appena 8 interrogazioni a risposta scritta e nessuna interrogazione in commissione. Sono 80 gli ordini del giorno presentate in assemblea dalla Ferro contro le 8 della Scuetellà. In 5 anni la Ferro presenta 376 emendamenti contro i 5 della Scuetellà…
Nel Collegio Vibo Valentia – Reggio Tirrenica i parlamentari uscenti che ambiscono ad essere rieletti sono la ex “grillina” Dalila Nesci sostenuta dalla coalizione che comprende anche il PD e Riccardo Tucci (Movimento 5 Stelle). Nesci, che è espressione del partito di Di Maio, in 5 anni presenta 11 disegni di legge di cui 5 approvati. Tucci, invece, niente… Proprio niente. Incredibile ma vero: proprio niente…
Al fine di favorire una buona analisi i è ritenuto opportuno dare rilevanza a tutto ciò che i parlamentari hanno prodotto come primi firmatari. Ciò è importante poiché molto spesso i parlamentari sono co-firmatari di atti su cui non hanno lavorato ma che firmano solo per favorire il collega di partito primo firmatario che coglie l’opportunità di dare peso al proprio lavoro raccogliendo più firme di parlamentari.
Eclatante, infine, il caso di Corigliano-Rossano. Ho voluto approfondire l’analisi per capire anche qual è il risultato prodotto in questi ultimi 5 anni dai quattro parlamentari nella terza città della Calabria dai parlamentari Abate, Forciniti, Sapia e Scutellà. Quest’ultima è la sola ad essere stata ricandidata (peraltro nel collegio di Catanzaro…). Mentre l’Abate, Forciniti e Sapia come è noto non sono stati ricandidati.
In pratica la somma di tutto ciò che in 5 anni è stato prodotto da tutti e 4 i parlamentari del Movimento 5 Stelle eletti a Corigliano-Rossano nell’ultima legislatura non si ottiene ciò che il solo Giovanni Dima, da onorevole eletto alla Camera dei Deputati della Repubblica Italiana nella 16esima legislatura, ha prodotto da solo nei 5 anni che vanno dal 2008 al 2013.
La scelta del confronto con l’on. Dima è dovuta al fatto che Corigliano-Rossano nella 17esima legislatura non ha eletto parlamentari. Quindi, andando a ritroso nel tempo, il primo confronto utile è con l’on. Dima eletto, appunto, nella 16esima legislatura.
Ciò che è emerso lascia davvero senza parole.
Negli ultimi 5 anni l’on. Rosa Silvana Abate ha presentato al Senato della Repubblica italiana solo 2 disegni di legge. I colleghi eletti alla Camera dei Deputati on. Scutellà solo 2, l’on. Forciniti solo 2 e l’on. Sapia 5. In totale, tutti e 4, hanno presentati 11 disegni di legge. L’on. Giovanni Dima da solo, in 5 anni, presentò 12 disegni di legge.
L’on. Abate e l’on. Scutellà in 5 anni non hanno presentato neanche una mozione. L’on. Forcini solo una mentre l’on. Sapia ne presenta 2. In totale 3. Dima, in 5 anni, ne presentò 2.
L’on. Forciniti in 5 anni non presenta neanche una interpellanza. L’Abate e la Scutellà una a testa mentre Sapia ne presenta 7. Tutti e 4 ne presentano in totale 9. Dima, in 5 anni, ne presentò solo 2.
La senatrice Abate in 5 anni ha presentato 8 interrogazioni a risposta orale e 3 a risposta scritta. La deputata Scutellà ne presenta 2 a risposta orale e 8 a risposta scritta, il collega Forciniti solo 1 a risposta orale e solo una a risposta scritta mentre Sapia ne presenta 2 a risposta orale e 90 a risposta scritta. In totale, i 4 parlamentari eletti a Corigliano-Rossano hanno presentato 115 interrogazioni. L’on. Dima da solo, in 5 anni, non presenta neanche una interrogazione a risposta orale ma sono ben 129 quelle a risposta scritta!
La senatrice Abate in 5 anni presenta in tutto 4 risoluzioni. Neanche una per Scutellà, Forciniti e Sapia. L’on Dima in 5 anni da solo ne presenta in tutto 6.
Dima viene superato solo per ordini del giorno (ne presenta 5), contro i 15 dell’Abate, gli 8 della Scutellà, i 28 di Forciniti ed i 25 di Sapia. E per emendamenti poiché Dima ne presenta 14 contro i 200 dell’Abate, i 5 della Scutellà, i 2 di Forciniti ed i 7 di Sapia.
In definitiva, stupisce il dato sull’indice di produttività. Questo prende in esame il numero, la tipologia, il consenso e l’iter degli atti presentati dai parlamentari in modo da poterli confrontare tra di loro. In pratica valuta, in parole povere, la qualità del loro operato svolto nella legislatura.
All’on. Giovanni Dima viene attribuito un voto pari a 179,6.
L’on. Francesco Sapia 58,1, l’on. Abate 34,0, l’on. Forciniti 27,5 e l’on. Scutellà 21,9.
Tutti i 4 parlamentari eletti nel Movimento 5 Stelle nella 18esima legislatura a Corigliano-Rossano in totale ottengono un indice di produttività sommato pari a 141,5 che è inferiore a quello ottenuto dal solo on. Dima nella 16esima legislatura (pari, appunto, a 179,6).
Tutti questi parlamentari sono stati – come direbbe Beppe Grillo – “pagati con i soldi dei cittadini” in quanto sono di fatto “dei nostri dipendenti”. È evidente, tuttavia, che mentre alcuni hanno svolto un lavoro tutto sommato accettabile altri, invece, hanno lavorato poco o nulla. Quest’ultimi, il dato lo conferma in modo inconfutabile, sono soltanto i parlamentari ricandidati nel M5S…
COMUNICAZIONE FABIO PUGLIESE
Autore del libro “Ecco chi è Stato!”, un inedito sulla Statale 106 ionica in Calabria