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18 Mag 2025, Dom

Il caso Strangio, tra silenzi e misteri: resti carbonizzati, manifesti funebri e troppe domande senza risposta

L’allevatore scomparso a novembre, l’auto bruciata, i resti umani e l’ombra di un passato ingombrante. Le analisi del DNA confermerebbero l’identità, ma nessun funerale e troppe piste ancora aperte.

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Un’auto carbonizzata, resti umani ritrovati all’interno, manifesti di ringraziamento affissi nei paesi limitrofi e poi un lungo, inquietante silenzio. A cinque mesi dalla scomparsa di Antonio Strangio, 42 anni, allevatore incensurato di San Luca, la verità resta ancora avvolta da troppe ombre.

Il 18 novembre scorso, la sua vettura è stata rinvenuta completamente bruciata nei pressi della fiumara Bonamico, in un’area isolata tra Bianco e Bovalino. All’interno dell’auto, i primi rilievi avevano fatto pensare addirittura a resti animali. Solo successivamente è emersa la natura umana dei frammenti, ora oggetto di analisi da parte dei RIS di Messina. Secondo indiscrezioni, gli esami del DNA confermerebbero che si tratta proprio di Antonio Strangio, ma ancora non ci sono conferme ufficiali né è stato celebrato un funerale.

Un dettaglio non passato inosservato: nei giorni successivi al ritrovamento, la famiglia aveva affisso manifesti funebri con i quali si ringraziava la comunità per la vicinanza e si chiedeva di essere dispensati dalle visite. Un gesto che ha alimentato ulteriori interrogativi su una vicenda già piena di zone d’ombra.

Antonio Strangio era incensurato, ma il suo nome è inevitabilmente legato a quello del padre, Giuseppe Strangio (classe 1954), figura nota alle cronache giudiziarie per pesanti condanne legate a sequestri di persona e a un omicidio risalente agli anni ’70. Un passato che oggi torna a far rumore, riaprendo scenari che vanno ben oltre la scomparsa di un uomo qualunque.

Le ipotesi restano aperte: si indaga su eventuali motivi familiari, personali, lavorativi, ma non si esclude la pista dell’omicidio di stampo mafioso. Troppe le domande senza risposta, troppi i silenzi che pesano come macigni. E mentre i RIS continuano il loro lavoro certosino sui resti, resta da chiarire come e perché un uomo sia scomparso nel nulla e ritrovato, forse, solo nei resti bruciati della sua auto.

Un caso che, a distanza di mesi, continua a inquietare e che solo le indagini potranno, forse, chiarire definitivamente.