12 Feb 2025, Mer

In Calabria 500 morti per infarto all’anno: il colesterolo sotto accusa

Le malattie cardiovascolari causano 8.000 decessi annui nella regione. Lo studio AT Target-IT dimostra che un trattamento intensivo precoce può ridurre drasticamente il rischio.

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Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte in Italia, con 217.000 decessi annui, di cui oltre 8.000 in Calabria. Tra questi, 500 sono attribuiti a infarti. A contribuire significativamente al rischio cardiovascolare è il colesterolo LDL (C-LDL), un fattore modificabile cruciale per prevenire recidive. Tuttavia, l’80% dei pazienti post-infarto non raggiunge i livelli raccomandati di LDL, aumentando il pericolo di nuovi eventi.

Lo studio italiano AT Target-IT, coordinato dal professor Pasquale Perrone Filardi, direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare dell’Università “Federico II” di Napoli e presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC), offre nuove speranze. La ricerca, pubblicata sull’European Journal of Preventive Cardiology, ha coinvolto 771 pazienti post-infarto seguiti in 22 centri italiani, tra cui il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

“Colpisci presto, colpisci forte”: un approccio efficace

Lo studio ha dimostrato che un intervento precoce e intensivo con anticorpi monoclonali inibitori di PCSK9 può abbassare i livelli di colesterolo LDL fino al 70%, garantendo una protezione efficace e sicura nella delicata fase post-infarto. Il 68% dei pazienti ha raggiunto i livelli di LDL raccomandati (inferiori a 55 mg/dL) già al primo controllo.

“I pazienti che hanno subito un infarto sono ad altissimo rischio. Le linee guida europee raccomandano livelli di LDL inferiori a 55 mg/dL, e addirittura sotto i 40 mg/dL per chi ha avuto più eventi cardiovascolari”, spiega il professor Perrone Filardi.

Il professor Ciro Indol, della Federazione Italiana di Cardiologia e docente presso l’Università della Calabria, sottolinea: “Abbiamo coinvolto oltre 50 pazienti nello studio, raggiungendo il target di LDL nel 90% dei casi. L’approccio ‘colpisci presto, colpisci forte’ è fondamentale per migliorare la prognosi di pazienti ad alto rischio cardiovascolare, come quelli reduci da infarto o da interventi con stent coronarico”.

Il colesterolo LDL: nemico numero uno

Il colesterolo LDL non è solo un fattore di rischio, ma il principale agente causale della malattia aterosclerotica e della sua progressione fino all’infarto. Ridurne i livelli è essenziale per prevenire recidive.

Per i pazienti post-infarto, è cruciale consultare regolarmente uno specialista qualora i livelli di LDL non siano in linea con gli obiettivi raccomandati. Una strategia terapeutica ottimizzata garantisce una protezione efficace contro futuri eventi cardiovascolari, migliorando la qualità e l’aspettativa di vita.

Lo studio AT Target-IT segna un passo avanti nella lotta contro le malattie cardiovascolari e rappresenta un esempio di eccellenza nella ricerca medica italiana.