di Raffaella Silvestro
Continua....
La Calabria continua a bruciare. Si tratta di un
disastro ambientale senza precedenti
che sta causando anche la perdita di vite umane”. Lo afferma, in
una nota, il segretario generale della Fai Cisl della Calabria,
Michele Sapia.
“Nonostante l’importante e sfiancante lavoro di questi giorni
degli addetti forestali impegnati nel servizio Anti-Incendio
Boschivo, che in pochissimi citano – aggiunge Sapia – il numero
esiguo degli addetti non consente un’azione capillare. Servono
azioni e investimenti, mezzi e prevenzione, nuovi sistemi e
forza lavoro. Serve un immediato ricambio generazionale nel
settore forestale calabrese.
La Calabria non ha bisogno di sole parole e di inutili dispute.
La Calabria è ambiente: uno straordinario patrimonio
naturalistico, boschivo e di biodiversità che rischia di sfumare
per gli incendi, per la carenza di manutenzione e di pulizia del
sottobosco e del bosco. Gli incendi si combattono d’estate con
il servizio Aib e durante tutto l’anno facendo prevenzione,
manutenzione del bosco e sottobosco, capillare informazione
nelle comunità e nelle scuole. È certamente necessario applicare
norme e sanzioni contro gli incendi dolosi, ma fare prevenzione
è sinonimo di responsabilità e buon senso. Fare prevenzione è
meglio che affrontare ripetutamente le emergenze legate al
maltempo e agli incendi”.
“Il problema della lotta agli incendi boschivi – dice ancora il
segretario della Fai Cisl della Calabria – è un tema molto
delicato che non può essere solo argomento estivo e che diviene
ancora più importante se si pensa ai cambiamenti climatici e
all’aumento delle temperature. Sarà determinante prevedere
azioni e strategie per rafforzare l’attività dell’Aib,
rafforzando le competenze del personale e introducendo
innovazioni organizzative e tecnologiche. Sarà strategico
condividere e socializzare quelle esperienze che vedono scienza
ed ecologia connesse tra loro. Pertanto, insieme
all’indispensabile ricambio generazionale e alle azioni di
pulizia del sottobosco, sarà importante rinvigorire l’attività
del servizio Aib tramite nuovi sistemi ‘terrestri’ (programmi e
sensori che misurano costantemente l’umidità presente nel
terreno tramite sistemi di alimentazione con energia
fotovoltaica) e sistemi ‘non terrestri’ (veicoli robotici Uav e
moderne tecnologie di sensoristica). Tutte soluzioni di
preallarme e monitoraggio, da supporto al tradizionale lavoro di
avvistamento umano, finalizzate a prevenire l’appiccare degli
incendi e a un immediato intervento sui luoghi interessati per
prevenire la diffusione del fuoco tramite un’immediata azione
sul posto. Poter conoscere in tempo reale il grado di pericolo e
di rischio sul luogo interessato è, infatti, strategico, nonché
di forte sostegno ai lavoratori chiamati a gestire l’emergenza.
Modernizzare il sistema per rilevare con immediatezza gli
incendi e monitorarli in tempo reale, tramite l’utilizzo di
nuove tecnologie, droni e sensori che acquisiscono i dati e
fanno misurazioni, può rafforzare l’azione di intervento e
controllo degli incendi svolta dai lavoratori forestali. La
manutenzione e il controllo di questi sistemi dovranno essere
costanti e gestiti tramite l’impiego dei lavoratori forestali
con nuove e specifiche competenze. Resta pertanto strategico e
basilare un immediato rafforzamento della manodopera forestale
per le attività di servizio Anti-Incendio Boschivo e di
prevenzione degli incendi. Non ci stancheremo di sostenere che
servirà un Piano straordinario regionale per azioni di
prevenzione, attività AIB, manutenzione a difesa del suolo e
rimboschimento, investendo nel lavoro forestale, nella ricerca,
nella formazione e nella filiera del legno. In Calabria c’è
bisogno di condividere una visione per la tutela di un
territorio che sta scomparendo a causa sia dello spopolamento,
sia per un’evidente carenza di tutela ambientale, per atti
incivili da perseguire come gli incendi di questi ultimi giorni
che stanno distringendo importanti aree verdi della Calabria. Ma
altrettanto gravi sono l’abbandono e l’assordante silenzio
rispetto al valore del lavoro forestale per la gestione
responsabile del bosco, la tutela delle aree interne e la
centralità della montagna, che è la spina dorsale della nostra
regione, un ‘unicum’ sotto l’aspetto antropologico, faunistico e
della flora.
Sarà indispensabile, nell’alveo delle politiche di tutela del
territorio, riscoprire l’importanza della moltiplicazione delle
risorse forestali, il ruolo chiave nell’ecosistema del bosco e
quanto sia necessaria la gestione qualificata delle foreste,
cogliendo, tramite una precisa programmazione e pianificazione,
tutte le opportunità messe in campo dall’Europa nell’attuale
contesto di emergenza sanitaria”.
“Purtroppo, constatiamo con amarezza – conclude Sapia – che i
numerosi incendi dolosi sono la prova evidente che questo tempo
di pandemia non ci sta insegnando abbastanza: cioè che l’aria è
un elemento essenziale e primario per la vita. E oggi siamo
costretti a ribadirlo: in una regione prevalentemente montuosa e
ricca di risorse naturali, come la Calabria, senza bosco non c’è
aria, non c’è futuro, non c’è sicurezza per le persone e per il
territorio”.