Individuati dai Cc grazie ai messaggi scambiati su smartphone
Continua....
Avrebbe appiccato, con l'aiuto
di un complice, un incendio all’interno dell’abitazione in
quella circostanza disabitata del padre, 62enne. Un bracciante
agricolo di 29 anni, noto alle forze dell’ordine, è stato
arrestato assieme ad un trentasettenne dai carabinieri in
esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip
di Catanzaro su richiesta della Procura. Le accuse nei loro
confronti sono di incendio e violazione di domicilio.
La vicenda risale al luglio scorso quando i militari, nel
procedere ad un sopralluogo in seguito all’incendio di
un’abitazione di proprietà di un agricoltore, avevano rilevato
segni di effrazione sulla porta d’ingresso presumendo che
qualcuno si era introdotto nei locali per appiccare il fuoco. I
militari avevano subito concentrato indagini e accertamenti
nell’ambito familiare della vittima, poiché già da tempo,
l’agricoltore aveva avuto contrasti con alcuni suoi parenti più
stretti per via di una successione testamentaria.
Dall’analisi dello smartphone in uso al figlio della vittima e
dalla estrapolazione dei dati sono emersi messaggi scambiati tra
i due arrestati, da cui, in modo inequivocabile è scaturito che
ad incendiare l’abitazione del padre era stato il figlio con
l’aiuto del complice.