Il borgo calabrese, con quasi 500 abitanti, è ancora in ginocchio dopo l’alluvione di ottobre, con attività commerciali in crisi e difficoltà nei servizi essenziali
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La piccola comunità di Jacurso, in provincia di Catanzaro, è letteralmente a terra a causa dei gravi danni causati dall’alluvione avvenuta tra domenica 20 e lunedì 21 ottobre. La situazione è critica: le persone sono sconfortate e il borgo, che conta circa 500 abitanti, è abbandonato a se stesso, con il tessuto sociale ed economico che fatica a riprendersi. Le attività commerciali locali, tra cui la tabaccheria, il piccolo market e la panetteria, hanno visto crollare gli incassi, e persino le due gelaterie, che una volta erano un vanto del paese, stanno soffrendo enormemente, soprattutto durante le vacanze natalizie, a causa dell’assenza di visitatori.
La causa principale di questo isolamento è la viabilità compromessa: ben tre accessi al paese sono bloccati, di cui uno su una stradina di montagna che rende praticamente impossibile raggiungere il vicino comune di Cortale, distante solo cinque chilometri, ma raggiungibile solo dopo un’ora di viaggio.
Inoltre, la comunità si trova a fare i conti con il problema dello scuolabus, assente da tempo, costringendo le mamme a fare a turno per portare i bambini a scuola nei comuni vicini. Le difficoltà non si fermano qui: il sistema sanitario è altrettanto inadeguato. Le ambulanze faticano a raggiungere il paese e, in caso di emergenza, il tempo di intervento può essere fatale. Un esempio lampante è quello di una signora anziana che, dal primo anni ’80, deve far fare al figlio la dialisi in un centro a Lamezia, costringendo la famiglia a spostarsi frequentemente a causa dell’impossibilità dei mezzi sociosanitari di arrivare fino a Jacurso.
Il quadro è desolante, e la popolazione di Jacurso si sente abbandonata dalle istituzioni, con l’urgente bisogno di interventi che possano restituire al borgo dignità e servizi essenziali per la sopravvivenza della comunità.