Settimane di terrore in tutta Europa dopo l’attentato al mercatino di Natale a Berlino, ad opera del ventiquattrenne Anis Amri, ucciso poi questa notte nel comune milanese di Sesto San Giovanni da un poliziotto.
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Il tunisino, confermatosi come autore materiale dell’attentato, alla richiesta di esibire i documenti di identità avrebbe risposto tirando fuori una pistola calibro 22 , aprendo il fuoco e ferendo alla spalla un agente di polizia. Successivamente il collega ha sparato al killer uccidendolo.
Poco prima però gli agenti avrebbero chiesto, come da rito, la provenienza e la destinazione del giovane, il quale con un chiaro accento straniero ha clamorosamente risposto: “Sono di Reggio Calabria”, affermazione che non ha convinto, ma ha allarmato ulteriormente i poliziotti.
Collegamento o invenzione del killer, ancora non è chiaro ma sono immediatamente scattati i controlli e le verifiche da parte della Polizia di Stato di Reggio Calabria al fine di verificare e scongiurare possibili contatti in città.
Attualmente non risulta neanche che Amri sia mai stato in Calabria ma gli inquirenti non sottovalutano alcuna pista e si muovono con cautela.
“Lo Stato c’è e l’Italia c’è” ha affermato il premier Gentiloni ed è per questo che bisogna cercare di utilizzare la prevenzione come arma vincente senza creare allarmismo o qualunquismo.
SARA FAZZARI