Di ritorno da ProWein, una delle fiere enologiche più importanti al mondo, la Calabria si è presentata in Germania con il meglio della sua tradizione vitivinicola. Una straordinaria iniziativa promossa da Regione Calabria, ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese) e Calabria Straordinaria, che ha acceso i riflettori su una regione ancora troppo poco conosciuta per le sue unicità enologiche.
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Una bellissima mappa enoturistica ha accompagnato il racconto di questa terra antica e affascinante, che custodisce numeri e curiosità davvero sorprendenti. Basti pensare che oggi la Calabria vanta circa 350 varietà di uve, con 12.000 ettari di vigneto e una produzione annuale di 400.000 ettolitri, composta per il 70% da vini rossi e per il 30% da bianchi.
I territori vinicoli sono dieci, ciascuno con una propria identità e vocazione:
- Cirotano e Crotonese
- Pollino
- Donnici
- Savuto
- Crati / Esaro
- Lamezia
- Costa Vibonese
- Locride (Gerace, Bianco, Bivongi)
- Area Grecanica (Palizzi e Bova)
- Costa Viola
Ma non è tutto. La storia geologica ci svela un passato affascinante: 23 milioni di anni fa, nel Miocene, la Calabria era collegata alle coste liguri ed era parte integrante delle Alpi. Nuotare a Diamante o Scilla significava poter raggiungere in mezz’ora le spiagge di Montecarlo o Portofino. Un dato che emoziona e che racconta l’unicità di questo territorio.
Nel cuore della Terre di Cosenza DOP, la sottozona Pollino abbraccia comuni come Castrovillari, San Basile, Saracena, e altri. Qui si coltivano vitigni come il magliocco dolce (detto anche lacrima) e la guarnaccia, apprezzata per finezza e sapidità.
Più a sud, nella Bovesia, la viticoltura raggiunge altitudini oltre i 700 metri. Vigne ad alberello, tramandate da generazioni, sono custodite con passione e fatica da veri vignaioli di montagna. Tra le varietà coltivate: Nerello, Guardavalle, Insolia, simboli di un’agricoltura resistente e sostenibile.
Un racconto, quello calabrese, che incanta per autenticità e che merita di essere conosciuto, degustato e vissuto sul campo, tra le colline, i borghi, le cantine e i profumi di una terra che ha ancora tanto da svelare.