I dati ufficiali mostrano che la regione è al penultimo posto in Italia per l’attivazione di nuove postazioni d’emergenza
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La Calabria continua a registrare ritardi significativi nella sanità, in particolare per quanto riguarda l’attivazione di nuove postazioni di Terapia intensiva e semi-intensiva. Nonostante i fondi stanziati dal governo, la regione è ancora lontana dall’obiettivo di raggiungere il 100% dei posti-letto supplementari previsti dal decreto legge 34/2020.
Secondo i dati ufficiali aggiornati al 31 luglio, la Calabria ha attivato soltanto 24 posti-letto di Terapia intensiva e 11 di semi-intensiva, rispetto ai 134 e 136 preventivati. Questi numeri collocano la regione al penultimo posto in Italia, sopra solo al Molise.
Il governo ha stanziato 40 milioni di euro per rendere attuabile il decreto, ma il lavoro da compiere è ancora imponente. Il termine finale per completare le operazioni è stato spostato al 30 giugno 2026, ma con i ritardi accumulati finora, l’obiettivo non appare scontato.
Inoltre, la regione Calabria è anche deficitaria per quanto riguarda la trasparenza e completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie ambulatoriali. Secondo lo studio della Fondazione Gimbe, la Calabria è una delle regioni che riporta i dati solo per le singole Aziende sanitarie senza i valori aggregati regionali.