Riconosciuta la continuazione tra le condanne per associazione mafiosa e traffico di droga
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La Prima Sezione della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Mario Santambrogio e Giacomo Iaria in favore di Francesco Pesce. I giudici hanno annullato l’ordinanza della Corte d’Appello di Reggio Calabria, che aveva negato il vincolo della continuazione tra due condanne. I legali di Pesce avevano chiesto di unire una condanna a 26 anni per associazione mafiosa a Rosarno con una a 2 anni e 8 mesi per traffico di droga a Milano, sottolineando l’esistenza di un disegno criminale comune.