La CLAAI – Confederazione Lavoratori Autonomi Artigiani Italiani della Città Metropolitana di Reggio Calabria – ha annunciato la propria adesione alla manifestazione promossa dal Comitato Difesa Sanità Pubblica, prevista per il 10 maggio 2025 in piazza Prefettura a Catanzaro. Un’iniziativa che punta i riflettori sull’allarmante stato del sistema sanitario regionale e che vede coinvolti non solo i cittadini, ma anche le realtà economiche del territorio.
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A preoccupare la CLAAI è il crescente deterioramento della sanità calabrese, che si ripercuote pesantemente anche sul tessuto produttivo locale. «La crisi sanitaria non riguarda solo l’accesso alle cure – afferma Rosario Antipasqua, segretario della Confederazione – ma mina le fondamenta stesse dell’economia locale, fatta di piccole imprese, artigiani, commercianti, operatori turistici e dei servizi».
L’associazione sottolinea come le lunghe liste d’attesa, la precarietà delle strutture sanitarie e l’incapacità del sistema di garantire risposte adeguate stiano generando un clima di frustrazione e insicurezza tra i lavoratori autonomi. Secondo Antipasqua, i disagi colpiscono la produttività e la qualità dei servizi, innescando un circolo vizioso che rallenta lo sviluppo e danneggia anche l’occupazione.
Non solo. A preoccupare è anche l’effetto domino sul turismo. «L’incertezza sanitaria – spiega Antipasqua – rischia di scoraggiare visitatori e famiglie che temono di non trovare assistenza medica adeguata in caso di necessità. È un danno d’immagine che la nostra regione non può più permettersi».
Per questo, la CLAAI ha deciso di partecipare con convinzione alla manifestazione del 10 maggio, dal titolo “La Calabria si ribella per la sanità, in piazza per il diritto alla salute”. Un segnale forte, che intende sollecitare interventi urgenti e concreti da parte delle istituzioni competenti. «Dobbiamo puntare a raggiungere i livelli sanitari delle regioni del Nord – conclude Antipasqua – e magari diventare un esempio positivo per tutto il Mezzogiorno. La sanità non è solo un diritto: è la base su cui costruire benessere e sviluppo».
La voce della CLAAI si unisce così a quella di tanti cittadini e realtà associative che chiedono a gran voce un cambiamento radicale, per garantire finalmente a tutti i calabresi un’assistenza dignitosa, efficace e tempestiva.