Iniziate circa 4 anni fa dalla Procura di Lamezia Terme e dalla Guardia di finanza
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La Corte d’Appello di Catanzaro presieduta dal giudice Alessandro Bravin (a latere Maria Rosaria Di Girolamo e Assunta Maiore) ha confermato la condanna di primo grado per l’imprenditore Giuliano Caruso (2 anni e 8 mesi di reclusione e 6mila euro di multa) e il commercialista Gianfranco Antonello Muraca (un anno e 4 mesi di reclusione e 3.333 euro di multa), difesi rispettivamente dagli avvocati Francesco Gambardella e Antonio Larussa. Vittima del reato è stato riconosciuto Antonio Pettinato, assistito dall’avvocato Michele Gigliotti. Secondo le indagini condotte dal Nucleo mobile della Guardia di finanza di Lamezia Terme, coordinata dalla Procura guidata da Salvatore Curcio, la parte offesa, in un momento di particolare difficoltà economica, sarebbe stata spinta a sottoscrivere un contratto di associazione in partecipazione (regolarmente registrato) con il quale accettava un apporto di capitali erogati da Caruso, per 250mila euro che si impegnava a restituire mediante il versamento di rate mensili con interessi pari al 23%. La formula del contratto di associazione sarebbe stata organizzata da Caruso con l’aiuto del suo commercialista e, secondo l’accusa, con uno strumento apparentemente lecito, sarebbe stata realizzata l’usura.