Verso settembre il Consiglio Regionale si prepara a discutere di assetto istituzionale e legge elettorale, tra riflessioni interne e strategie politiche in vista delle prossime Regionali.
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Con la ripresa dell’attività politica a settembre, il Consiglio Regionale si avvia verso la seconda metà della legislatura, una fase cruciale che potrebbe portare all’avvio di riforme strutturali. Sul tavolo di maggioranza e opposizione, infatti, ci sono già i primi segnali di un possibile confronto sull’assetto istituzionale della Regione e sulla legge elettorale, temi che si intersecano con l’evoluzione politica e le necessità delle coalizioni in vista delle prossime elezioni regionali.
Mentre il confronto resta ancora in fase embrionale, “sotto traccia” si percepisce un fermento di attività. La ripresa delle discussioni porterà presumibilmente a un primo step con il rinnovo delle Commissioni del Consiglio Regionale, un passaggio che potrebbe rivelarsi cruciale per la riorganizzazione interna. In particolare, la “Quinta Commissione”, dedicata alle Riforme, si è finora dimostrata sostanzialmente improduttiva, sollevando la questione di una sua revisione o della possibile riduzione del numero delle commissioni, tema delicato e ancora in bilico.
A lungo termine, un altro nodo centrale sarà la legge elettorale regionale, il cui dibattito si preannuncia lungo e complesso. Lo scorso ottobre, infatti, la prima Commissione aveva calendarizzato l’esame di due proposte della minoranza: una del consigliere del PD Raffaele Mammoliti, che punta al ripristino dei cinque collegi provinciali per un riequilibrio territoriale, e una proposta congiunta con Antonio Lo Schiavo che prevede l’introduzione del voto disgiunto e l’abbassamento della soglia di sbarramento al 3%. Temi delicati e controversi, che già allora hanno incontrato la resistenza della maggioranza e sono stati rimandati a gruppi di lavoro, al momento rimasti nell’ombra.
Nonostante al momento queste riforme non siano all’ordine del giorno, si prevede che prima o poi torneranno al centro del dibattito politico. In questo contesto, non è esclusa la possibilità di discussioni su ulteriori modifiche, come la figura del consigliere supplente, una proposta che periodicamente riaffiora nelle discussioni politiche senza mai essere del tutto accantonata. Quello che è certo è che il Consiglio Regionale si trova di fronte a una fase cruciale in cui autoriforme e grandi manovre per il futuro saranno inevitabilmente intrecciate.