Uno striscione a Locri riapre una ferita: il calcio calabrese ha bisogno di unità, identità e orgoglio. La Reggina è patrimonio di tutti, non solo di Reggio.
REGGIO CALABRIA – “Provincia di Catanzaro”: tre parole apparse su uno striscione a Locri che hanno riacceso una tensione mai del tutto sopita. Non un errore, ma una scelta. Un messaggio divisivo, simbolo di una fragilità che attraversa non solo il calcio, ma l’identità collettiva della Calabria sportiva.
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Ma il punto è un altro. Quel gesto ha mostrato quanto fragile e disunita sia oggi la Calabria del pallone. Una terra che dovrebbe camminare compatta, forte delle sue eccellenze, e che invece si scopre smarrita e frammentata.
È il momento di fermarsi e guardarsi allo specchio.
Ricordiamo cosa rappresentava la Reggina, non solo per Reggio, ma per tutta la regione. Una squadra capace di scrivere pagine indimenticabili in Serie A, che ha accolto campioni, lanciato talenti, e fatto battere il cuore a generazioni di tifosi da ogni angolo della Calabria.
Il Granillo non era solo casa dei reggini. Era il tempio del calcio calabrese. Da Locri a Paola, da Vibo a Lamezia, da Catanzaro a Cosenza: la Reggina era la squadra della Calabria. Per 90 minuti, ci si sentiva parte di qualcosa di grande.
Oggi quella squadra è in Serie D. Una categoria che non può contenere il valore, la storia e la dignità di quella maglia. E no, non è solo una questione di risultati o classifiche. È una questione identitaria.
Se Reggio resta schiacciata, si spegne anche un pezzo del simbolo calcistico dell’intera regione. Ma c’è ancora chi, in questo scenario, riesce a portare luce.
La Vigor Lamezia è l’esempio di una Calabria che unisce. Tifosi corretti, entusiasmo, passione: ha conquistato la promozione in Serie D con sacrificio e rispetto. Ha dato una lezione di sport e di comunità.
È questo lo spirito che dobbiamo difendere: una Calabria che cresce insieme, che crede nella sua storia e guarda avanti senza dimenticare le sue radici.
E in questa visione di futuro, la Reggina deve tornare a occupare il posto che le spetta. Non solo per il passato glorioso, ma per ciò che rappresenta nel cuore di un popolo intero.
Perché una Reggina forte è una Calabria più forte.
Perché una regione che si divide affonda. Ma una che si unisce, come una squadra vera, può ancora vincere.