Palmi (RC) – Nonostante la “Varia” di Palmi sia riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, la sua promozione sembra essere sempre più carente, tanto da far sì che molti calabresi residenti all’estero, pur ricordando l’evento, non sappiano più dove cercare informazioni o, addirittura, non ne conoscano il nome corretto.
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La Varia è molto più di una semplice festa religiosa: è una celebrazione antica e unica, intrisa di simbolismi e tradizione. Figuranti reali interpretano l’animella, il Padreterno e altri personaggi celesti, dando vita a una rappresentazione rinascimentale di grande fascino. Tuttavia, l’edizione 2024, organizzata in via straordinaria e non seguendo la cadenza triennale o quadriennale consueta, sembra non aver ottenuto la visibilità e l’attenzione mediatica che merita.
La Varia, originariamente, era un evento a cadenza triennale o quadriennale, ma lo scorso anno il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ha deciso di tenerla anche quest’anno – apparentemente senza consultare nessuno. Nulla di male, anzi, un’occasione in più per celebrare la fede e valorizzare l’impegno appassionato dei “mbuttaturi” e di quanti collaborano alla riuscita di questo evento unico al mondo. Tuttavia, nonostante i sostanziosi contributi ricevuti dalla città di Reggio e dalla Città Metropolitana, sembra che Palmi stia trasformando un evento di portata mondiale in una semplice festa paesana, di cui ben pochi si interessano. Questo è inaccettabile.
Non sorprende, quindi, che l’allarme sul ridimensionamento della Varia si sia materializzato: poche notizie nei quotidiani locali, spesso limitate alle pagine provinciali, nessuna copertura sui media nazionali e un’attenzione insufficiente persino sulle piattaforme ufficiali. Questo impoverimento della promozione rischia non solo di danneggiare l’immagine dell’evento, ma potrebbe perfino portare alla perdita del riconoscimento UNESCO, qualora non venissero rispettati i requisiti fissati dalla Commissione nel 2013.
Questa gestione riflette una problematica più ampia nella promozione turistica e culturale della Calabria. Non è solo la Varia a soffrire di queste mancanze: l’intera regione sembra spesso incapace di sfruttare appieno il suo immenso potenziale. Il sospetto è che ci si trovi di fronte a dilettanti allo sbaraglio, capaci di reperire fondi per eventi e manifestazioni, ma che falliscono completamente nell’organizzazione e nella promozione degli stessi.
Se la Varia di Palmi vuole tornare ad avere la risonanza che merita, è necessario un cambiamento radicale nella gestione e nella promozione dell’evento. Con il giusto supporto e un piano di comunicazione efficace, questa antica e spettacolare celebrazione può diventare una vetrina mondiale per l’intera Calabria, attirando visitatori da tutto il mondo e consolidando il suo status di patrimonio dell’umanità.
Estratto da Calabria.live di Santo Strati