L’8 Settembre del 1943, il giorno della pubblicazione dell’Armistizio di Cassibile, il giorno dell’editto di
Badoglio, 19 soldati del Regio Esercito, di stanza in Calabria, pensano che la guerra sia finita e decidono
di abbandonare la caserma e la divisa e di poter fare ritorno a casa. Cinque di essi, tutti calabresi della
Piana di Gioia Tauro, vengono subito individuati ed arrestati: Michele Burelli e Francesco Trimarchi
(entrambi di Cinquefrondi), Salvatore De Giorgio, Saverio Forgione e Francesco Rovere.
La storia dei cinque soldati sarebbe stata sicuramente dimenticata se il Prof. Antonio Orlando di
Cittanova (autore del libro sull’Eccidio di Acquappesa) non avesse deciso di dedicare il proprio impegno
di storico dell’ICSAIC alla ricerca dei documenti d’epoca che gli consentissero di ricostruire e, quindi, di
raccontare la storia dei cinque soldati che sognano di poter ritornare al proprio paese e presso le loro
famiglie. La loro storia non è una storia di diserzione, è una storia di ingenuità e di inesperienza, di
soldati che non hanno fatto i conti con i codici militari e con l’ottusità di chi comanda il presidio militare
di Acquappesa.
I cinque soldati vengono facilmente individuati, raggiunti e catturati e quindi riportati in caserma, dove
l’ufficiale che ha il comando del presidio ritiene che nei loro confronti debbano essere applicate le
sanzioni previste per i disertori e pertanto informa il proprio superiore, il Generale Chatrian, il quale
risponde che i responsabili debbono essere fucilati.
A nulla vale l’intervento del cappellano militare che chiede clemenza in considerazione dell’ingenuità
del comportamento dei “disertori” che hanno interpretato la notizia dell’armistizio con l’auspicata fine
della guerra e comunque implora che almeno sia rinviata l’esecuzione.
Per non dimenticare la storia dei cinque giovani calabresi giustiziati, l’Associazione “Alioscia” e
l’associazione venticinqueaprile A.M.P.A organizzano per Giovedì 21 Aprile alle ore 17.30, presso la
Mediateca Comunale di Cinquefrondi, una pubblica iniziativa, affidando il racconto al Presidente
dell’Associazione “Alioscia”, Aldo Polisena, e le conclusioni, al termine del dibattito, al
rappresentante del Comitato Promotore di venticinqueaprile A.M.P.A., Sandro Vitale.
Continua....