La perizia psichiatrica non ammette dubbi, Pilato era capace di intendere e di volere nonché di contenere le proprie pulsioni ed i propri istinti prima ed al momento del fatto.
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Queste le parole degli esperti incaricati a delineare il quadro psicologico di Giuseppe Pilato, il 33 enne presunto omicida della moglie Mary Cirillo, assassinata a colpi di pistola il 18 agosto 2014 a Monasterace.
“Il Signor Pilato presenta un quadro di personalità abnorme nel quale sono evidenziabili tratti disarmonici di tipo narcisistico, border-line e antisociale. Prima del fatto e al momento del fatto la sua capacità di intendere e di volere non era ridotta in misura penalmente rilevante” – tale è la conclusione dei periti nominati dalla Corte d’Assise del Tirbunale di Locri al fine di fare chiarezza sull’elemento psicologico dell’indagato.
A dare l’esito i due incaricati, il Dott. Giovanni Francesco Malara, specialista in psichiatria e Maria Ciafone, specialista in psichiatria e in igiene e medicina preventiva, che si sono recati, su autorizzazione, all’interno del penitenziario in cui Pilato è recluso al fine di stabilire la sua capacità di intendere e di volere, come richiesto dalla Corte.
Una personalità complessa quella di Pilato, il quale, come scrivono gli specialisti “ha proposto un resoconto del giorno del delitto ricco di particolari, anche insignificanti nel contesto della gravità dei fatti rappresentati, che escludono l’ipotesi che in quella giornata il suo orizzonte coscienziale sia stato alterato da una forma di restringimento o da uno stato crepuscolare disorientato.”
Gli elementi dedotti ed analizzati dagli esperti sono stati molteplici, a partire dall’instabilità emotiva, che però non ha mai caratterizzato un severo disturbo dell’umore, alla sua chiara capacità di raccontare l’evolversi della vicenda sino ad arrivare ad un’autodifesa costante e convinta.
Tutti dati che alimenterebbero e proverebbero in maniera inconfutabile la capacità di intendere e di volere del soggetto, e che verranno utilizzati il 14 settembre quando il processo riprenderà.
SARA FAZZARI