Il garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Calabria, Antonio Marziale, il primo ad annunciare la determinazione di costituirsi parte civile contro gli abusanti della bambina di Melito Porto Salvo è stato escluso all’incontro organizzato dalla ministra che si è svolto appena due giorni fa in prefettura.
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Ha spiegato Marziale, che aveva appena appreso la notizia della venuta del ministro Maria Elena Boschi dal lancio di un giornale online, solo mercoledì sera. <<Nell’immediato ho chiamato al prefetto Michele di bari per avere informazioni, e solo allora ha ricevuto l’invito a partecipare all’incontro, anche se ormai era troppo tardi a spostare la conferenza a Catanzaro programmata già da tempo sulla dispersione scolastica, con l’Assessore regionale della scuola, Federica Roccisano, e con il dirigente scolastico regionale Diego Bouchè>>. Spiega ancora << è vero che il mio nome è stato inserito nottetempo nell’elenco degli invitati, ma è pure vero che si è trattato di un invito postumo ad una telefonata di chiarimenti con gli uffici della Prefettura sulla mancata considerazione della figura del Garante. Se poi si è trattato di dimenticanza ,la responsabilità dell’esclusione non è meno grave e all’imminente conferenza nazionale dei Garanti porterò l’ordine del giorno gli accadimenti.>>
Marziale prosegue << se in un primo momento mi sono convinto di una dimenticanza, apprendendo che nemmeno il Procuratore della Repubblica per i Minorenni, Giuseppina Latella, che ha svolto nella turpe vicenda un ruolo chiave, il dirigente scolastico Bouchè e l’assessore Federica Roccisano sono stati invitati, mi è venuto il dubbio che non sia stato una dimenticanza, ma di un’azione che ha escluso figure istituzionalmente rilevanti, per questo chiedo spiegazioni>>.
Si continua con la polemica perché in realtà quella rete sulla quale si dovrebbe puntare non si è ancora riuscita ad annidare su tutto il territorio. L’Ugl Calabria, che ha partecipato all’incontro in Prefettura, continua a ribadire dell’importanza della nascita dell’Osservatorio regionale contro la violenza, al fine di stabilire una maggiore presenza dello Stato nel territorio e una più forte vicinanza delle istituzioni, affinché queste barbarie non siano più commesse, soprattutto nelle realtà del Sud, dove spesso lo Stato è lontano e le loro famiglie sono lasciate sole.
Sul fronte locale , il gruppo consiliare della minoranza” Una città da cambiare” non riceve risposte sulla richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto sui terribili fatti vissuti della tredicenne, l’unica vittima di questa triste vicenda.