Il documento, rilasciato nel 2020, è stato ritrovato in possesso della moglie Maria Pia Tropepi, indagata per i sospetti decessi dell’ex deputato e di sua madre. Gli inquirenti vogliono capire se Matacena abbia utilizzato il passaporto prima della sua morte, avvenuta a Dubai nel 2022.
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Amedeo Matacena, ex deputato di Forza Italia, morto in latitanza a Dubai nel settembre 2022, era in possesso di un passaporto nigeriano. Il documento, rilasciato dalla Repubblica Federale della Nigeria nel 2020, è stato trovato nelle mani di Maria Pia Tropepi, ultima moglie dell’ex parlamentare, attualmente indagata per la morte sospetta del marito e della suocera, Raffaella De Carolis, deceduta tre mesi prima di lui, sempre negli Emirati Arabi.
Matacena si era rifugiato a Dubai da oltre dieci anni, per sfuggire a una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa nel contesto del processo “Olimpia”. Tuttavia, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che sta indagando su entrambe le morti, sospetta che l’ex deputato possa essere stato avvelenato, e lo stesso sospetto grava sulla madre. Gli inquirenti, guidati dal procuratore facente funzioni Giuseppe Lombardo, con l’aggiunto Stefano Musolino e il sostituto procuratore Sara Parezzan, stanno cercando di far luce sulle cause di entrambi i decessi.
Maria Pia Tropepi, difesa dall’avvocato Attilio Parrelli, si dichiara estranea alle accuse mosse nei suoi confronti, che includono anche la gestione del patrimonio di Matacena. In particolare, la magistratura sta verificando se nei suoi ultimi anni di vita l’ex deputato abbia utilizzato il passaporto nigeriano per lasciare Dubai e per quale scopo. Matacena, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe contratto matrimonio con rito islamico pochi mesi prima della sua morte, fatto che aggiunge ulteriori elementi di complessità a un caso già intricato.