Smantellata un’organizzazione ‘ndranghetista attiva tra Italia, Spagna e Svizzera
Un’importante operazione coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone, accusate di aver costituito un’associazione mafiosa finalizzata alla commissione di reati tributari.
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L’operazione, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia e dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata, ha coinvolto diverse province italiane, tra cui Brescia, Torino, Verona, Reggio Emilia, Modena, Cremona, Milano, Monza Brianza, Mantova, Varese, Catania e Reggio Calabria, estendendosi anche in Spagna e Svizzera.
L’indagine, avviata nel 2019, ha permesso di smantellare un’organizzazione ‘ndranghetista originaria della provincia di Reggio Calabria, con radici tra Melia di Scilla e San Roberto. Il gruppo criminale, guidato da un individuo già condannato per associazione mafiosa dal Tribunale di Reggio Calabria, avrebbe progressivamente scalzato un’altra organizzazione operante dal 2017 nel distretto industriale del Nord-Est, imponendosi con minacce e violenza.
Secondo gli inquirenti, il nuovo sodalizio ha adottato diverse strategie per affermare il proprio controllo, tra cui:
- Una finta rapina per appropriarsi di 600.000 euro provenienti da fatture false;
- L’uso di conti correnti in Bulgaria per il riciclaggio di proventi illeciti;
- Minacce con armi da fuoco per costringere imprenditori a cedere il controllo delle loro società.
Le indagini hanno inoltre rivelato un sistema di frodi fiscali basato su oltre 30 società fittizie tra Italia e altri paesi europei. Tali società avrebbero emesso fatture false per un totale di 365 milioni di euro, principalmente nel settore del commercio di materie plastiche, coinvolgendo circa 70 soggetti.
Oltre agli arresti, è in corso il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 9 milioni di euro.