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24 Mag 2025, Sab

Medici internisti senza tempo per la ricerca: a rischio crescita e qualità dell’assistenza

Un’indagine Fadoi rivela che il 50% degli internisti non può dedicarsi alla ricerca e il 43% lo fa meno di quanto desidera, compromettendo innovazione e formazione nelle corsie ospedaliere

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La metà dei medici internisti non ha più tempo per fare ricerca e il 43% ne fa meno di quanto vorrebbe. Emerge dall’indagine condotta dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri italiani (Fadoi) su 216 unità operative in tutte le regioni italiane. “Dispiace – afferma il presidente eletto di Fadoi, Andrea Montagnani – osservare come quasi la metà degli internisti non riesca a dedicare neanche un minuto all’attività di ricerca, mentre la quasi totalità degli altri riesce a dedicarvi meno tempo di quanto vorrebbe. Questo significa penalizzare la crescita professionale dei nostri medici ma anche e soprattutto l’attività di ricerca, che proprio per la varietà e complessità dei pazienti trattati ha sempre trovato terreno fertile di sviluppo nei reparti di Medicina interna. E fare ricerca, è bene ricordarlo, giova in primo luogo ai pazienti, perché dove si fa sperimentazione clinica più rapido è anche l’accesso alle nuove terapie e migliore la formazione dei medici che dovranno poi utilizzarle”. “Dove si fa ricerca -conclude il presidente Fadoi Francesco Dentali – migliora anche la qualità dell’assistenza”.