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16 Mar 2025, Dom

Dall’internamento nazista all’esodo istriano: un viaggio nella memoria

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Nel quadro dell’evento “Memorie Condivise: Il Ponte della Storia”, si è svolta la presentazione del libro Il coraggio dei tre nodi di Nicola Marazzita. L’iniziativa ha avuto luogo dapprima presso l’ex Convento dei Minimi di Roccella Ionica e successivamente alla Biblioteca Comunale di Caulonia, coinvolgendo attivamente gli studenti delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Falcone e Borsellino” di Caulonia e Roccella.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sulla memoria storica, attraverso la narrazione di vicende vissute in prima persona dall’autore. I racconti si sono soffermati sul difficile periodo che seguì l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando l’Italia si trovò in una situazione di caos e incertezza.

“Mi ricordo… era l’inizio del 1943, avevo terminato la scuola elementare. All’epoca si facevano sei anni di scuola: due volte la quinta per poter accedere agli esami di scuola media. Mio padre mi portò in un convitto, ma il 7 settembre venne a riprendermi. Il giorno dopo fu annunciato l’armistizio e ci trovammo in mezzo a due fuochi: chi scappava da una parte, chi dall’altra. Due mesi dopo arrivarono i tedeschi, rastrellando la popolazione. I partigiani si ritirarono, ma ogni notte tornavano in cerca di viveri e aiuti. Io e mio fratello passavamo le notti alla finestra, cercando di scorgere i tedeschi che avanzavano con i fari spenti sotto la luce della luna. Così andò avanti fino al 1945, quando la guerra finì. Ma la paura non finì con essa. Deportazioni, intimidazioni e violenze continuarono.”

L’incontro ha permesso di far luce anche sulla difficile condizione degli Internati Militari Italiani (IMI) e sulle tragiche vicende dell’esodo istriano. Molti italiani, etichettati come nemici, furono costretti ad abbandonare la propria terra. Come accadde all’autore, che nel 1949, insieme alla sua famiglia, lasciò la propria casa per trasferirsi in un campo profughi vicino Napoli.

A dialogare con l’autore è stata l’Assessora alla Cultura, Rostella Scherl, che ha sottolineato il significato di queste due giornate dedicate alla memoria. Il progetto ha voluto mettere in relazione due eventi fondamentali della Seconda Guerra Mondiale: il dramma degli internati militari italiani e la questione dei confini orientali.

“L’8 settembre 1943 è stata una data spartiacque per entrambi i fenomeni. I militari italiani si ritrovarono senza un comando: chi si unì alla Resistenza, chi fu internato nei lager nazisti, chi aderì alla Repubblica di Salò. Sul confine orientale, invece, si consumò una tragedia parallela: l’invasione nazista fu seguita dall’avanzata dei partigiani titini, lasciando la popolazione italiana in balia di persecuzioni e violenze.”

Il 1° febbraio si era già tenuto un primo incontro, dedicato alla cittadinanza, con la testimonianza diretta dei figli degli internati militari italiani.

L’evento ha lasciato un segno profondo, offrendo alle nuove generazioni l’opportunità di ascoltare e conservare la memoria di un passato che non deve essere dimenticato.