Ven. Ott 11th, 2024

Minniti ha premiato i ragazzi delle scuole medie di Diamante. Poi a Cosenza la sottoscrizione del protocollo di legalità con il prefetto, il rettore Crisci e la presidente della commissione Antimafia. Bindi sui Comuni a rischio commissariamento: «Credo ci siano tutti gli elementi per sciogliere. Stessa situazione anche a Cassano» 

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Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha premiato, questa mattina, a Diamante i vincitori di un concorso che ha visto coinvolti gli alunni delle medie, invitati a presentare un breve testo idealmente indirizzato a una personalità che si è battuta per l’affermazione della legalità. Con questa importante iniziativa l’amministrazione comunale di Diamante e l’istituto comprensivo intendono promuovere presso i giovani la cultura della legalità e ricordare le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a venticinque anni dalle terribili stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Erano presenti: sindaco di Diamante, Gaetano Sollazzo; il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo, Leopoldo Di Pasqua; il deputato membro della commissione Antimafia, Ernesto Magorno; il procuratore capo della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni. Ha coordinato i lavori il giornalista Giuseppe Gallelli. L’amministrazione comunale di Diamante «esprime profonda gratitudine al ministro dell’Interno Minniti per aver assicurato la sua presenza a Diamante in occasione di un importante evento organizzato che coinvolge i giovani studenti della nostra Città e per ricordare Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due giganti della legalità di cui è necessario trasmettere, in particolare, alle giovani generazioni l’esempio e i valori positivi del loro straordinario impegno». Dopo l’incontro a Diamante, il ministro dell’Interno è andato a Cosenza per sottoscrivere insieme al prefetto Gianfranco Tomao e al rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, il protocollo di legalità su “Prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti dell’Università della Calabria di Arcavacata di Rende”.

 

GLI STUDENTI PREMIATI A DIAMANTE «Dove le mafie comandano, dove la ‘ndrangheta comanda, non c’è democrazia, non ci sono valori costruttivi: i valori sono quelli della violenza, della prevaricazione, della morte. Non dobbiamo consentire a nessuno di rubare il nostro futuro». È il messaggio che Minniti ha rivolto agli studenti di Diamante nel concludere  l’iniziativa  che si è svolta presso l’Istituto Comprensivo. Nella mattinata sono stati premiati i vincitori di un concorso che ha visto coinvolti gli alunni delle Medie, invitati a presentare un breve testo idealmente indirizzato a una personalità che si è battuta per l’affermazione della legalità. È stato il ministro a premiare le tre vincitrici: Martina Di Falco, della  III B, autrice di un testo dedicato al commissario Luigi Calabresi; Annamaria Liserre, della III A, con uno scritto indirizzato a Giancarlo Siani; Diletta Tierro, anch’essa della III A, che ha idealmente scritto a Peppino Impastato. «Le tre persone  a cui avete dedicato i vostri componimenti  – ha detto ancora il Ministro Minniti – hanno scritto un pezzo della storia del nostro Paese. Toccherà a voi portare avanti quella storia, con senso di responsabilità, ma anche con leggerezza. Il senso di responsabilità e la leggerezza che deriva dal fatto che siete dalla parte della ragione». Un plauso è stato rivolto, dagli intervenuti, a tutti gli studenti che hanno partecipato e agli insegnanti che hanno seguito il progetto sulla legalità. La manifestazione organizzata dall’Istituto Comprensivo e dall’Amministrazione si è aperta con l’arrivo del ministro accolto entusiasticamente dagli alunni della scuola cittadina e con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte dell’orchestra dell’Istituto Comprensivo diretta dal Maestro Pietro Perrone.  Presenti le maggiori autorità civili, militari e religiose e tra queste il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, il questore Gianfranco Conticchio, i comandanti  dei diversi Corpi delle Forze dell’Ordine, il presidente della Provincia Francesco Iacucci. Sono intervenuti: il deputato Ernesto Magorno, che ha voluto ringraziare il ministro Marco Minniti sottolineando la sua capacità di andare con lo Stato tra la gente e nelle scuole com’è  avvenuto questa mattina a Diamante. Il dirigente dell’Istituto Comprensivo, Leopoldo Di Pasqua, ha dato l’importante annuncio dell’avvio della procedura dell’intitolazione dell’Istituto Comprensivo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il sindaco di Diamante, Gaetano Sollazzo, che ha dato il benvenuto  e sottolineato il lavoro e  l’impegno del Ministro Minniti sia sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata che su quello, sentito e attuale, dell’immigrazione. Il procuratore della Repubblica di Paola Pierpaolo Bruni ha invitato i ragazzi  a mantenere autonomia di giudizio e libertà nel pensiero, sull’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Diego Bouchè,  ha elogiato l’importanza del lavoro svolto dalla scuola sottolineando la valenza dell’iniziativa. A coordinare i diversi momenti della mattinata è stato il giornalista Giuseppe Gallelli.

IL PROTOCOLLO DI LEGALITÀ «Stiamo firmando questo protocollo di legalità che è molto impegnativo, con regole stringenti e dà un segnale importante alla società calabrese, e cioè che una grande stazione appaltante non solo rispetta la legge, ma si dichiara disponibile a seguire regole ancora più ferree rispetto alla legge». A dirlo è stato il ministro dell’Interno Minniti nel corso della cerimonia organizzata per la firma dell’accordo, nella Prefettura di Cosenza. «Questo è importante – ha aggiunto Minniti – perché noi siamo impegnati ad affermare i principi di legalità, di contrasto alla ‘ndrangheta, e sappiamo che rendere gli appalti impermeabile alle organizzazioni mafiose costituisce un punto assolutamente fondamentale. Di certo per i cittadini, che sono interessati affinché le risorse pubbliche producano beni per la comunità e non vadano a ingrassare le mafie. Secondo, è fondamentale che la Calabria dimostri che le risorse che arrivano, e nei prossimi anni arriveranno risorse ingenti, si possono investire e che siano spese in maniera tempestiva e bene. È mio profondo convincimento che se abbiamo capacità d’intervento, tramite una forte sinergia istituzionale, le regole che poniamo, come questo protocollo che va preso ad esempio, consentono la realizzazione delle opere». «L’obiettivo che ci siamo dati – ha concluso il Ministro – non è contenere la ‘ndrangheta, ma sconfiggerla e lo si fa anche attraverso l’adozione di principi di legalità negli appalti. Togliere la possibilità di mettere le mani negli appalti significa togliere ossigeno alla ‘ndrangheta e noi vogliamo continuare a togliere tutto l’ossigeno possibile».

CRISCI: «VOGLIAMO DARE L’ESEMPIO» «L’Università deve essere la prima promotrice della cultura della legalità – ha spiegato il Rettore Crisci – in una regione che è fortemente condizionata dalla delinquenza. Abbiamo l’aspirazione di poter vivere e operare in una regione normale e per fare in modo che ciò accada, abbiamo a disposizione un solo strumento: l’esempio. Per questo motivo l’Unical ha deciso di promuovere questo protocollo, che è molto impegnativo a livello organizzativo, ma che potrebbe rappresentare un progetto capofila di un circuito virtuoso che, speriamo possa attivarsi e coinvolgere, a catena, anche le altre istituzioni». L’Università quale stazione appaltante, nel protocollo, si impegna a rendere immediatamente disponibile una banca dati relativa alla filiera delle imprese, che dovrà contenere anche i dati necessari al monitoraggio finanziario. In questa banca dati le aziende dovranno indicare, tra le altre cose, anche i dati relativi alla forza lavoro presente in cantiere, specificandone la qualifica professionale e i percorsi formativi. Inoltre, nei futuri contratti, l’Unical imporrà l’obbligo, da parte di ogni impresa della filiera, di dare comunicazione tempestiva alla prefettura e all’autorità giudiziaria di tentativi di concussione che si siano manifestati nei confronti dell’imprenditore o dei dirigenti. Un vincolo che, qualora inosservato, sarà motivo di risoluzione immediata del contratto. «Il senso di legalità – ha concluso il rettore Crisci – va recuperato e alimentato e l’Università, quale presidio culturale e di formazione per eccellenza, si impegna anche con questo accordo a dare il buon esempio».

IN SETTIMANA LA DECISIONE SU LAMEZIA «Sullo scioglimento del Comune di Lamezia Terme credo che il Consiglio dei Ministri deciderà entro questa settimana. A noi della commissione Antimafia sembra che ci siano tutti gli elementi per arrivare a questa decisione». Ha detto Rosy Bindi rispondendo alle domande dei cronisti a Cosenza. La presidente Bindi ha risposto anche sul Comune di Cassano: «So che anche il Comune di Cassano è stato oggetto di commissione d’accesso – ha aggiunto – e so che anche lì sono presenti elementi che potrebbero portare allo scioglimento».

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